Umberto Calcagno, presidente dell'AIC, commenta per Sky Sport le pesanti parole di Beppe Marotta a proposito dell'abrogazione del Decreto Crescita: "Dobbiamo capire che calcio vogliamo per il futuro, se vogliamo uno sport dove vengono penalizzati i calciatori italiani e tutta la filiera dei vivai. Non bisogna ragionare come abbiamo fatto in queste ore: la Juventus con la squadra Under 23 ha fatto investimenti importanti, ma io penso che il sistema non possa vivere col livello di iniquità vissuto dal 2019. Dobbiamo capire come tornare competitivi a livello di fatturati, in passato Inter, Juve e Milan erano stabilmente tra le prime dieci società per fatturato. Il nostro mondo deve riprendersi quello che gli apparteneva sotto un altro punto di vista, non grazie a una norma che ha generato iniquità".

Per Calcagno il problema del calo di competitività del calcio italiano non si pone: "La norma del Decreto Crescita non creava un concetto di 'prima gli italiani', perché gli sgravi erano legati ai giocatori stranieri. Oggi, grazie alla sensibilità di una parte del Governo tra cui il ministro Matteo Salvini, gli italiani sono equiparati agli stranieri. Chi è bravo nel mercato interno non vivrà più questa forma di discriminazione al contrario. Il nostro sistema ne beneficerà, poi i grandi campioni continueranno ad arrivare. Se vogliamo parlare del calcio del futuro dobbiamo parlare di come aumentare i fatturati e ridurre i debiti dei nostri club. A me spiace che questa sia diventata una questione di parte, io sono convinto che il calcio italiano rimarrà competitivo come successo nell'ultimo anno". 

Sezione: News / Data: Ven 29 dicembre 2023 alle 19:36
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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