Intervenuto ai microfoni di TMW Radio all’indomani della dipartita di Eugenio Bersellini, Ivano Bordon, portiere di quell’Inter scudettata nel 1980, ha parlato del suo ex tecnico e dell’Inter attuale. Ecco le sue parole: “Bersellini arrivò all'Inter dopo Chiappella e portò un nuovo metodo di lavoro al quale non eravamo abituati; nei cinque anni in cui lavorammo insieme, però, il suo approccio diede i suoi frutti. Puntava molto sulla preparazione fisica: la settimana prima del ritiro estivo si andava in montagna e, per i primi tre giorni, i giocatori in sovrappeso seguivano una dieta ferrea. Badava al sodo, aveva le sue idee, non allargava molto le sue nozioni ma è stato un grande. Erano metodi duri ma vincenti. Con Bersellini in panchina, ad esempio, Icardi non si sarebbe mai presentato al campo con i capelli tinti di biondo, e lo stesso vale per creste e roba simile. Di lui ricordo che siamo stati insieme cinque anni all'Inter, poi io sono andato alla Sampdoria e dopo una stagione anche lui mi raggiunse a Genova. Ricordo una partita di Coppa dei Campioni a Nantes in cui io feci bene. Lui a fine partita venne a farmi i complimenti, un gesto che fatto da lui aveva un enorme significato. Mi fece davvero molto piacere".

A proposito dell’Inter di Spalletti, poi, Bordon si dice ottimista: “L'Inter ha centrato quattro vittorie, sembra una squadra molto concreta, non sviluppa un gioco bellissimo ma siamo all'inizio e, come dice il tecnico toscano, si dovrà migliorare. Per questa ragione, i risultati ottenuti finora sono ancora più importanti. Per essere il nuovo Mourinho, Spalletti dovrà vincere qualcosa. Glielo auguro. Scudetto? La mancanza di impegni infrasettimanali è un vantaggio fisico e psicologico. Penso che quest'anno l'Inter possa fare molto di più rispetto all'anno scorso e penso che potrà dare molto fastidio alla Juve, squadra che sarà protagonista fino alla fine e che resta la favorita per il titolo. Spero che i nerazzurri non si sgonfino e possano giocarsela fino alla fine”.

Sezione: News / Data: Lun 18 settembre 2017 alle 16:59
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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