Assieme a Luis Enrique per presentare la sfida di domani tra Paris Saint-Germain e Inter è anche Ousmane Dembelé. Ecco le sue parole raccolte dagli inviati di FcInterNews direttamente dalla sala conferenze di Monaco di Baviera.

Che cosa significa per te arrivare in finale di Champions?
"Come ho detto più volte sono molto orgoglioso di essere arrivato in finale, abbiamo lavorato sodo, non abbiamo iniziato bene ma la seconda parte di Champions è andata bene ed è fantastico essere qui in finale a Monaco. E' un momento di grande gioia".

Pensi al pallone d'oro?
"Sono ripetitivo, mi è stato già chiesto, quando sei un giocatore del Psg l'importante è vincere trofei come la Champions e non mi concentro sui premi individuali. E' dentro la mia testa ma voglio metterlo da parte e non pensare ai premi individuali".

Qui a novembre sei stato espulso.
"Non è stata una passeggiata contro il Bayern Monaco, sempre uno stadio difficile ma fa parte del calcio. E' stato un momento difficile dal punto di vista personale ma sono riuscito a migliorare sia personalmente sia a livello di squadra e sono contento di cosa abbiamo realizzato da gennaio ad oggi. C'è stato un cambio di mentalità e cercheremo di mantenere questa striscia".

Restare sereni sarà importante.
"Bisogna restare freddi, c'è tanto entusiasmo attorno a una finale di Champions ma dobbiamo restare sereni, seri ma col sorriso sulle labbra perché è un'emozione incredibile. Gestire le emozioni sarà una chiave per la vittoria finale".

Giocherai contro Pavard, tuo connazionale.
"Sono molto contento di ritrovarlo in Champions, anche loro hanno giocato un'ottima stagione, Pavard è un giocatore difficile da superare, intelligente, ma spero che domani non sia in partita".

Avete studiato nei dettagli l'Inter, cosa la rende speciale rispetto ad altri avversari?
"L'Inter è una grandissima squadra che merita di essere in finale, gioca insieme da 4 anni, molto fisica, sa attaccare, gestire il possesso palla e mettere in difficoltà gli avversari. Dobbiamo concentrarci dal primo all'ultimo minuto o possono farci male. E' una grande squadra e dovremo essere al 100%".

Cosa hai imparato anche dalle esperienze in nazionale?
"Nel 2018 la finale per la Francia è andata bene, un'altra è andata meno bene. Ora mi sto preparando per una finale che sogno da bambino, sarà un momento indimenticabile e spero di poter concentrarmi anche sul collettivo. Spero che potremo fare la storia".

Quale sarà la chiave per vincere domani sera, cosa potrò fare Kvaratskhelia?
"Non posso svelare il nostro piano di gioco in conferenza ma Kvaratskhelia è un giocatore fantastico, si è ambientato alla grande ma non è difficile ambientarsi a Parigi. Ha talento, lavora tanto, capisce subito cosa gli viene chiesto ed è stato accolto a braccia aperte. Sarà una partita intensa, dovremo gestire le emozioni ma sappiamo che Parigi vibrerà per l'emozione e l'entusiasmo".

Dopo la partenza di Mbappé hai trovato più spazio per rendere?
"Non credo, non so cosa sarebbe successo se fosse rimasto. Lui aveva un sogno, andare al Real, se n'è andato ma il Psg va avanti. Ci stiamo concentrato su cosa dobbiamo fare in questa stagione".

Che influenza ha avuto Luis Enrique su Dembelé?
"FIn da quando l'ho conosciuto e ci siamo seduti per parlare sapevo che aveva fiducia in me come numero 9, sono abituato a giocare come centravanti, ho saputo adattarmi a questo ruolo. Ho libertà di movimento, è un ruolo che mi piace, si tratta di creare incertezza per gli avversari. A volte ti metti davanti la linea difensiva, a volte dietro, cerchi di farla impazzire e mi piace molto".

Sezione: L'avversario / Data: Ven 30 maggio 2025 alle 20:27 / Fonte: dagli inviati a Monaco, Domenico Fabbricini e Fabio Francesco Costantino
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print