“Quando vai a scuola, hai dei quaderni ad anelli che ti porti dietro e dove metti tutto. Sul mio, c’era una foto dell’Inter sulla copertina. E io sono sempre stato appassionato di calcio e l’Inter una squadra che mi è sempre piaciuto seguire”. Debutta così Cedric Soares, neo terzino dell’Inter, nell’intervista concessa a Dazn. Il portoghese racconta poi il momento in cui ha saputo della volontà dei nerazzurri di portarlo in Italia: “Mi trovavo a Londra, era il mio giorno libero. Ho visto la chiamata del mio agente e ho capito ci fosse la possibilità di arrivare qui. Ho chiamato subito Joao Mario, perché siamo grandi amici già da molto tempo: era molto felice anche lui. Gli ho semplicemente scritto: ‘Forse domani ci alleniamo insieme, che bello’".

Cedric racconta poi la sua evoluzione tecnica: “Quando sono entrato nella prima squadra dello Sporting Lisbona, da giovane, ero un centrocampista offensivo, che poteva fare anche il terzino. E tutti dicevano che ero bravo offensivamente ma dovevo migliorare in difesa. Ma in questi ultimi 3-4 anni ho lavorato molto sulla mia fase difensiva e sono migliorato tanto. Adesso mi sento a mio agio nel difendere, anche se ora qualcuno dice che non attacco abbastanza; ma non sono molto d’accordo. Il mio compito è difendere quando posso, ma se devo scegliere, io preferisco attaccare. A qualunque giocatore piace attaccare, se non ti piace attaccare allora non vedo perché giochi a calcio”.

Ma come si definisce Cedric come calciatore? “Io sono un giocatore che gioca di squadra, provo sempre a dialogare coi compagni, cercare lo spazio per il cross o l’uno-due con i giocatori tra le linee per avanzare. Io avanzo sempre, mi piace spingere, una delle mie caratteristiche è fare avanti e indietro a tutta fascia per tutta la gara. Poi, se un allenatore come Luciano Spalletti mi chiede di stare basso per una partita, o di giocare a tre dietro o di stringere di più, lo faccio senza problemi; bisogna sempre adattarsi ai voleri dell’allenatore”.

Sul feeling con le punizioni: “Ho iniziato a batterle nelle giovanili dello Sporting, dove spesso facevo il capitano. Quando ce n’era una volevo batterla. Poi sono arrivato in prima squadra e c’era un portiere che mi ha aiutato, perché le calciavo sempre nella stessa maniera. E lui mi diceva: ‘Mira qui, mira qui, perché con l’effetto la palla andrà da sola dove vuoi tu. Se vuoi metterla a destra, devi mirare più fuori, se vuoi metterla sull’altro palo invece devi mirare più verso l’interno, perché sei destro e c’è l’effetto’. Piano piano sono migliorato, ma molto sta nell’esercizio: se finisci di allenarti, perdi la confidenza nel batterl; se invece ti alleni ogni settimana, arrivi a un punto in cui migliorerai ancora. Mi è capitato spesso durante la carriera, in alcune squadre non ero il primo tiratore e allora smettevo di allenarmi su quel fondamentale e di conseguenza di batterle bene. Poi magari capisci di avere la possibilità di batterne qualcuna e ricominci a lavorarci e torni a migliorare. Ovviamente è una dote naturale, ma si può migliorare”.

Il portoghese si sofferma poi sull’ambiente nerazzurro e sulle difficoltà attuali: “Per me è tutto nuovo, non so come fosse qualche mese fa. Noi prepariamo le partite normalmente, con grande voglia di vincere, e sono sicuro al 100% che questo gruppo uscirà da questo momento difficile. Sono qui da 7-10 giorni, ma con Luciano Spalletti mi trovo molto bene. Mi aiuta con i movimenti da fare e mi ha dato già grande fiducia; la possibilità di battere il rigore contro la Lazio lo dimostra. Sono nel pieno della mia carriera, so cosa fare in campo, poi lui mi dice le sue idee ma ad ogni modo un terzino deve difendere e all’occorrenza aiutare davanti”. Infine, una curiosità su Milano: “Ho diversi amici milanesi che vivono a Londra, me li ha presentati Graziano Pellè quando giocava al Southampton. Per prima cosa ho chiesto del centro città… Scherzi a parte, l’adattamento è stato rapido: il cibo è fantastico, ci sono tantissimi posti per lo shopping. Pizza preferita? Ne ho mangiata una buonissima settimana scorsa con prosciutto Patanegra, pomodoro e mozzarella. Fantastica”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 07 febbraio 2019 alle 20:35
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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