"Per adesso prevale la delusione in me"

"Quando leggo delle nostre mosse di mercato, spesso rimango allibito e critico pesantemente la nostra società. Molti tifosi sono d'accordo con me, ma molti mi impongono il rispetto per la società che ci ha fatto vincere tutto. Ma che cosa è rimasto di quella società, che per vincere tutto mise a segno colpi del calibro di Milito, Motta, Eto'o, Sneijder e Lucio?Si è spenta nell'estate del 2010, quando non comprammo nessuno, anzi demmo via un potenziale campione come Balotelli, che per quello che ha fatto è meglio per tutti che se ne sia andato, ma che non abbiamo rimpiazzato. Se l'avessimo fatto, non avremmo giocato la prima parte della stagione con un solo attaccante da Inter(Eto'o) e forse la bacheca di quest'anno non avrebbe ospitato solo la Coppa Italia. Il Milan invece si è mosso perfettamente sul mercato e ha preso, con prezzi relativamente irrisori rispetto al reale valore dei giocatori, Ibra e Robinho, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E quest'anno? Sento ancora la dirigenza del Milan parlare di Ganso,Hamsik e Fabregas, mentre dalle nostre parti il massimo nome che viene fatto è quello di..Palacio!Per carità Palacio è un bravo giocatore ma non certamente da Inter. All'Inter servono giocatori veri, non giocatori che a 29 anni hanno giocato 6 partite in Europa League. Abbiamo perso il vantaggio che avevamo su Sanchez(altro passo falso della società), bene, non demoralizziamoci e puntiamo altri giocatori di livello come Rossi o Tevez:ma per favore, non scendiamo a livello delle provinciali. Non siamo ancora a Luglio è vero, però molte squadre hanno già messo in cantiere molti colpi. E' vero anche che avevamo questo problema dell'allenatore, ora per fortuna risolto(anche se non vorrei che Gasperini fosse una mossa per arrivare poi al nome citato prima). Ma ora non abbiamo più scuse, se vogliamo dimostrare di essere la squadra più forte, la società si deve muovere decisa sul mercato, puntando giocatori che facciano la differenza. Per il momento però non posso fare altro che manifestare la mia delusione".

Antonio