GdS - Europeo nel 2021 per salvare i campionati: Leghe e federazioni alleate

Tutti o quasi alleati 'contro' l’Europeo nel 2020. Domani - durante gli stati generali del calcio europeo per decidere il futuro del pallone ai tempi del Coronavirus - Leghe, federazioni, club e calciatori andranno compatti alla video-riunione per proporre uno slittamento del torneo itinerante a giugno 2021 (oppure a fine 2020, meno probabile). Salvando così campionati e coppe in corso e i cui fatturati andrebbero per aria in caso di sospensione o annullamento.

Questa l'idea, la cui attuazione rimane comunque complicata: alle 13 di domani, a Nyon, comincia una corsa contro il tempo per presentare due scenari. Il primo è che tutti vogliono finire i tornei nazionali (implicito messaggio per chi vorrebbe depotenziarli), altrimenti sarebbe un bagno di sangue. Anche chi non gioca le coppe ha interesse a concluderle, perché i guadagni finiscono un po’ a tutti. L’Euro, essendo quadriennale, può invece essere spostato con perdite minori. Il secondo scenario prevedono i playoff come soluzione di riserva, tutti vogliono finire i gironi all’italiana, per ragioni commerciali e sportive. Più facile comprimere le coppe, causa struttura a eliminazione diretta.

Quello che è ipotizzabile - si legge sulla Gazzetta dello Sport - è che verrà definito un protocollo d’intesa sui principi (esempio, salviamo la Champions e spostiamo l’Euro, o chissà cosa) e sul calendario. E che poi venga affidata a varie commissioni la fattibilità delle proposte. Per quanto riguarda le date, per la Serie A — e se ne dovrà tener conto in Europa — ne servono 13 (12 giornate più un recupero che riguarda Atalanta e Inter, per ora squadre di coppa). Ricominciando l’attività il 2 maggio, ci sarebbero 17 date disponibili fino a fine giugno. Quindi ne resterebbero 4 per le coppe: il che consentirebbe di giocare gli ottavi (ritorno per tutti e partita secca per Inter e Roma), i quarti (in gara secca) e poi semifinali e finali (in “final four” o sempre in 90’).