Da partente sicuro a titolare inamovibile: la strana parabola di Fredy Guarin. "Mancini per lui ha sempre avuto grande stima e quando è arrivato all’Inter lo ha messo al centro del suo progetto tattico, cambiandogli anche ruolo, ma non rinunciando mai a lui - sottolinea il Corriere dello Sport -. Nelle 11 gare di campionato sotto la gestione del tecnico di Jesi, l’ex Porto è stato titolare, ha indossato una volta la fascia da capitano (contro il Torino) ed è stato sostituito solo nell’ultimo quarto d’ora contro la Lazio. Con il passaggio al 4-3-3 Guarin sembra aver trovato il ruolo ideale, quello di mezzala destra che ricopriva anche nel Porto, la squadra dove ha dato il meglio di sé. Lì giocava con Fernando (centrale) e Moutinho (a sinistra), mentre nell’Inter ha come compagni di reparto Medel (in mezzo) e Brozovic (a sinistra). Fredy adesso è felice e professionalmente appagato. Merito di Mancini che gli ha dato fiducia, ma anche di una maglia nerazzurra che si sente cucita addosso. Ha superato il muro delle 100 presenze (è a 109) e indossare la fascia di capitano quando Ranocchia non è in campo gli piace. A fine stagione naturalmente alla riapertura del mercato il suo nome tornerà d’attualità per mille trattative, soprattutto per quella con il Psg e per il possibile scambio con Lavezzi, ma lui non si farà condizionare più di tanto. Nell’ultimo anno è stato già “venduto” e “riacquistato” dall’Inter più volte, ma lui è sempre alla Pinetina. E Mancini ha capito che a Guarin non si può rinunciare". 


 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 11 febbraio 2015 alle 10:14 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print