Antonio Cassano è il protagonista dell'intervista pubblicata oggi dal Secolo XIX, presente ieri nella redazione del quotidiano ligure. L'ex fantasista ha annunciato il ritiro dal calcio giocato, ma vorrebbe restare nell'ambiente. "E farlo in prima linea, nell'area tecnica, come osservatore o da direttore sportivo", dice lo stesso Cassano, che cita come esempi "Piero Ausilio dell'Inter e Giovanni Rossi del Sassuolo".

"Non posso sapere se sono bravo o no, non l'ho mai fatto. Mi piacerebbe contribuire a costruire un progetto, seguendo l'istinto del mio calcio. Che, per capirci, è quello che va dal 1999 a sette, otto anni fa". La differenza tra quel calcio e quello attuale, Cassano la spiega così. "C'è un periodo per tutto. A quei tempi il calcio italiano era fatto di tanti numeri 10, Baggio, Totti, Del Piero, io, e tanti bravi difensori. Nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale giocando con palla lunga su Toni. Adesso impera il guardiolismo, ma di Guardiola ce n'è uno nel mondo. Se Icardi fosse stato all'Inter ai miei tempi si sarebbe trovato davanti Ronaldo e Vieri, avrebbe giocato?".

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Sezione: News / Data: Mer 31 ottobre 2018 alle 11:17
Autore: Mattia Todisco
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