Beppe Bergomi ricorda Andreas Brehme anche sulla Gazzetta dello Sport. "Andi è il primo che viene a mancare di quella squadra e stamattina pensavo: sarà più difficile adesso ripetere quel ritornello ”Zenga, Bergomi, Brehme...?”. Poi mi sono detto: “Beppe, continueranno a dirlo sempre, tutti: perché quella è stata una squadra unica”. Com’era unico Andy, per me".

Perchè unico, Bergomi?
"Lo è stato come amico, come compagno di squadra e, ovvio, come calciatore".

Un tedesco italiano...
"In Germania era una specie di mito, ricordo il suo addio al calcio a Kaiserslautern: stadio non pieno, strapieno, non era voluto mancare anche Franco Baresi. Però lui amava l’Italia, veniva appena poteva e non vedeva l’ora di farlo. Aveva anche preso una casa a Bardolino con la nuova compagna, Susanna, sono andato a trovarlo due volte. Mi raccontò del libro che aveva scritto, quasi trecentomila copie vendute nel suo Paese: voleva tradurlo in italiano e presentarlo a Milano".

Il compagno di squadra
"Discorsi pochi, tanti fatti. Portò l’esperienza, lo spessore internazionale, che servivano ad una buona squadra per fare anche il salto europeo: e arrivò la Coppa Uefa, più di 25 anni dopo l’ultimo trofeo".

Il calciatore.
"Diciamo pure il campione. Semplicemente, aveva tutto: sinistro e destro, cross, tiro, personalità. Palla a lui e sapevi di averla messa in banca".

La sua partita più bella?
"Faticoso: a memoria dico Inter-Torino 2-0, l’anno dello scudetto. Nel gol del raddoppio, tutto Andi: recupero palla in scivolata e cross perfetto sulla testa di Serena, con deviazione di Brambati. A quei tempi si chiamava ancora autogol".

Un ricordo che si porta nel cuore?
"Hotel Palace di Varese, a quei tempi andavamo in ritiro lì. Mi piaceva fare il giro delle stanze, trovo Brehme e Matthaeus sdraiati sul letto, con i libri di italiano in mano che si sforzano: cucchiaio... forchetta... coltello... “Che bravi”, mi dico. Poi vado in bagno e nel lavandino trovo una decina di birre, annegate nel ghiaccio. Non c’era il frigo bar, si erano arrangiati così...".

Sezione: News / Data: Mer 21 febbraio 2024 alle 13:11 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print