Comincia la nuova carriera di Andrea Stramaccioni, che quest’oggi allo stadio Friuli è stato presentato come nuovo tecnico dell’Udinese. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, alla presenza anche dei dirigenti del club friulano, il tecnico di San Giovanni ha risposto, inevitabilmente, anche a delle domande relative al suo passato nell’Inter, rapporto chiuso nei giorni scorsi con la risoluzione contrattuale dopo una stagione burrascosa e l’allontanamento a favore di Walter Mazzarri: “Per me l’Inter oggi è una parentesi fondamentale, che mi ha portato in Serie A e che occuperà, con le persone cui sono legato e i tifosi che mi sono stati vicini, un pezzo del mio cuore. Ma oggi il presente si chiama Udinese, ferma restando l’importanza dell’Inter nella mia carriera ora c’è solo l’Udinese in mente per me; voglio capire velocemente ogni risorsa a disposizione in questa società, perché ce ne sono tantissime, e voglio preparare al meglio l’inizio della stagione”.

Dubbi nella scelta di succedere a Guidolin, all’Udinese da tanti anni? “Lui viene da una generazione diversa dalla mia, dalla quale posso osservare e imparare. Per me è un onore essere stato scelto dall’Udinese, e venire dopo un tecnico che ha fatto così bene in tutta la sua carriera”. A Stramaccioni viene chiesto di elencare il suo staff, che potrebbe includere anche Dejan Stankovic in qualità di vice: “Le tempistiche dell’ufficialità dello staff spettano al direttore sportivo, posso dire che avrò un mio staff, e grazie alla società per aver capito le mie esigenze per lavorare al meglio. Sono persone con cui ho lavorato già all’Inter, ma l’ultima parola spetta al ds” (Interviene proprio il ds Cristiano Giaretta, che spiega come prima dell’ufficialità dello staff vadano risolte alcune questioni tecniche e che ci saranno alcune conferme dal blocco precedente, come i preparatori atletici, ndr).

Strama parla poi dei messaggi di auguri arrivati dall’ambiente Inter: “Farei prima a dire chi non me li ha mandati… La prima persona è il mio ex presidente Massimo Moratti, con cui ho parlato a lungo prima di firmare, è normale che il rapporto che si era stabilito con lui era un rapporto di gratitudine. La fiducia di Pozzo ha una valenza importantissima, è la prima conferma che qualcuno punta sulle mie caratteristiche. La mia nascita genetica nell’Inter è stata una scommessa, ho dovuto guidare la squadra per nove partite dove in quel momento forse non c’era nemmeno la volontà di puntare su di me. L’augurio del presidente Moratti è quello che mi ha fatto più piacere, ne ho ricevuti altri ma voglio sottolineare questo”. Si parla di Antonio Di Natale e Stramaccioni aggiunge: “E’ un patrimonio dell’Udinese e del calcio italiano, un grandissimo giocatore, al quale ho avuto modo di fare i complimenti personalmente, anche se a denti stretti…”, riferendosi ai gol inflitti alla sua Inter.

Ma da fuori come era vista l'Udinese? "Ho vissuto in due città grandi come Roma e Milano, ma Udine è sempre stata una piazza affascinante. L'Udinese è una squadra con idee chiare, un progetto, capitalizza al massimo, lancia i giovani. E' un club simpatico, credo, a livello nazionale. E' una squadra con ambizioni e progetti solidi, umile nel conoscere la propria realtà e i propri limiti, che ha avuto un grande appeal nazionale. Anche le scelte che saranno ufficializzate a breve daranno conferma della mia sensazione". Stramaccioni si sente ridimensionato nel passaggio dall'Inter all'Udinese? "Io non ho questa sensazione, l'Udinese è una realtà del calcio italiano che solo quest'anno dopo tanto tempo non ha centrato l'Europa. Mi sento felice qui, non c'è niente di meglio che risentire quell'adrenalina di lavorare col tuo staff, quindi lungi da me pensare al ridimensionamento". 

Domanda anche sul momento più brutto dopo la fine della parentesi con l'Inter: "Il cambio di proprietà all'Inter ha portato momenti dolorosi, ma non mi vergogno, i momenti difficili ci stanno. Avrei fatto volentieri a meno di sentire certe dichiarazioni sul mio operato, ma ognuno si comporta come meglio crede. Ma tolto questo penso che sia normale passare certi momenti nella vita di un allenatore. Ho visto tantissime partite, è stato un momento di riflessione dopo una carriera vertiginosa". L'ultima partita con l'Inter fu con l'Udinese, terminata con un tracollo interno per 2-5; Strama scherza: "No, l'ultima fu a Genova; quella non me la ricordo...". Nuova parentesi leggera con un giornalista friulano, sul quale il tecnico viene ammonito dal presidente Giampaolo Pozzo: "Mi farà un mazzo così? Prenda il numerino, c'è la fila...". 

Quanta voglia c'è di dimostrare che Stramaccioni è un vero allenatore? "Io voglio solo dimostrare quello che valgo al presidente e ai tifosi dell'Udinese, non ho alcun tipo di rivalsa verso nessuno". Sui messaggi arrivati dai tifosi dell'Inter dopo l'annuncio: "Fanno piacere, quando lavori il tifoso apprezza. I tifosi hanno sempre apprezzato il fatto che facevo il massimo sempre, e affrontavo le questioni con schiettezza; anche a Udine sarò così, affronterò sempre le situazioni". Alla fine della conferenza, vengono consegnate a Stramaccioni una maglia e una sciarpa del suo nuovo club. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 06 giugno 2014 alle 15:47
Autore: Christian Liotta
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