Il 13 agosto 2014 viene acquistato ufficialmente dal Cardiff City Gary Alexis Medel Soto, difensore-centrocampista richiesto dall'ex tecnico Walter Mazzarri per dare forza, carattere e grinta a una squadra che, in queste ultime stagioni, spesso (troppe volte) si è 'sciolta come neve al sole' alle prime difficoltà. E così FC Internazionale Milano decide di investire per il Pitbull cileno, così soprannominato per per via delle sue caratteristiche. Uniche, se vogliamo, dato che il presente dice che il modello dell'incontrista tipico sta andando via via scomparendo, con tanti interpreti che ormai riescono a unire - almeno a livello di caratteristiche - sia la fase di distruzione che di palleggio. Questo è il calcio moderno.

Viene quindi acquistato il classe '87 di Santiago del Cile, che diventa così il quarto giocatore cileno a indossare la maglia nerazzurra, dopo Iván Luis Zamorano Zamora, David Marcelo Cortes Pizarro e Luis Antonio Garces Jimenez. Alla fine sarà acquisto a titolo definitivo e non prestito come, in tanti, hanno pensato durante quella che con il passare delle giornate era diventata una vera e propria 'telenovela' di mercato nell'estate del 2014: 8 milioni di euro (più uno di bonus) pagabili in tre rate ai The Bluebirds e operazione conclusa. Per la gioia... non di tutti. Ebbene sì, perché in tanti non erano al corrente delle qualità di un giocatore per certi versi unico, nutrendo non pochi dubbi circa questa operazione, mentre parecchi tifosi hanno via via criticato senza mezzi termini (sovente in modo inspiegabile) le sue prove e la bontà del suo arrivo. Quasi per partito presto.

"Medel non può e non deve giocare davanti alla difesa. Medel non è da Inter. Dove vuole andare questa squadra con un giocatore del genere schierato in questo ruolo?". Questi solo alcuni dei tristi e incomprensibili concetti che il popolo interista ha spesso espresso sia nella scorsa stagione sia nell'avvio di quella in corso. L'appunto, molto semplice, porta a pensare che forse tutti i critici non abbiano osservato abbastanza a fondo il suo gioco, non cogliendo ovviamente l'importanza (assolutamente primaria) nell'economia di questa Inter.

Sì, perché la sua intelligenza tattica e senso di sacrificio assoluto hanno permesso a WM prima e Roberto Mancini poi di proteggere un reparto, quello difensivo, che fino a poche settimane fa era stato il vero punto debole della squadra, con corsa, presenza e pressing assicurati per tutti i 90'. Senza disdegnare il passaggio, perché è inoltre errato dubitare che il 28enne cileno non possieda anche un buon piede (rileggere o risentire le parole, le ultime di una lunga serie, del tecnico jesino proprio nel post-match di Inter-Roma). Ovviamente non stiamo parlando di un interprete in grado di accendere la partita con un lancio di 30 metri o che possa spaccarla con un assist da copertina, ma coloro i quali pensano che non goda di una tecnica sufficiente vuol dire che si impongono di non riconoscergli questa qualità. Al pari di altre. Quasi per partito preso, perché bisognerebbe contare i suoi passaggi sbagliati. Pochi, pochissimi.

Difensore centrale, mediano e, all'occorrenza, anche terzino destro. Difesa 'a tre' o 'a quattro'. Poco cambia per un elemento tanto prezioso quanto decisivo in questa nuova Inter. Una squadra che ormai non può più rinunciare a lui. E dopo il gol di ieri sera GM è riuscito a conquistare tutti, ma proprio tutti, anche quegli scettici che, per un'inspiegabile presa di posizione, continuavano a dubitare del suo status. Uno status che ormai ha raggiunto livelli molto alti. Ora è troppo facile 'salire sul carro', come si suol dire, ma bisognerebbe però ricordare che il Pitbull da tanto tempo offre prestazioni super, e non solamente da qualche settimana. I suoi critici ora dove sono? Sarebbe bastato osservare nemmeno con così tanta attenzione per cogliere la sua importanza, senza nascondersi dietro a frasi fatte, luoghi comuni che il tifoso, purtroppo, spesso propone. Perché Medel è fondamentale in questa Inter, anche davanti alla difesa. E non solamente da oggi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 01 novembre 2015 alle 13:36
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
vedi letture
Print