Ricorso d’urgenza, com’era prevedibile. Superata, solo in parte, la rabbia per il modo in cui è maturata la sconfitta dell’Olimpico, l’Inter è stata colta a sorpresa dalla decisione del giudice sportivo, che ha squalificato per un turno Fredy Guarin. Oltre allo sconcerto per una sentenza inattesa e imprevedibile, c’è sbigottimento per la motivazione ufficiale, che parla di ‘atteggiamento aggressivo e intimiditorio’ del colombiano nei confronti dell’assistente Di Liberatore. Il quale, tra l’altro, non si è accorto di nulla, visto che la segnalazione a Mazzoleni per il referto è arrivata dall’arbitro addizionale Banti. Si è creato così un precedente sospettoso, una squalifica nata senza basi che penalizza casualmente un giocatore dell’Inter. Come se atteggiamenti di questo genere non fossero all’ordine del giorno su un campo di calcio.

DA QUEL FAMOSO 3 NOVEMBRE - In corso Vittorio Emanuele è sempre più profonda la sensazione di sentirsi accerchiati, a partire da una data ben definita: 3 novembre 2012, giorno della vittoria allo Juventus Stadium. Da quel momento, derby d’Italia compreso, gli arbitraggi hanno remato verso un’unica direzione, quella contraria all’Inter. Ogni episodio dubbio è stato sanzionato nel modo meno favorevole ai nerazzurri, solo a Parma e in casa con il Palermo non è accaduto nulla di opinabile. Atalanta (Damato), Cagliari (Giacomelli), Napoli (Rizzoli) e Lazio (Mazzoleni): queste le squadre affrontate nell’ultimo periodo dall’Inter in match influenzati da direzioni arbitrali piene zeppe di errori, tutti penalizzanti la squadra di Stramaccioni. Che è riuscita sì a battere bianconeri e partenopei, ma non può dimostrarsi sempre superiore anche delle sviste dei fischietti di turno.

DOPPIO ACCERCHIAMENTO - Sensazione di accerchiamento, un po’ come quella mediatica per cui la Juventus si è presa il lusso di dare inizio al silenzio stampa qualche tempo fa. A proposito di media, è chiaro quanto in società non siano contenti del modo in cui da oltre un mese gli organi di informazione tendano a snobbare certe situazioni, limitandosi a dare spazio alle lamentele nerazzurre giusto per dovere di cronaca. Si tende soprattutto a evidenziare quanto certi scompensi alla lunga coinvolgano un po’ tutti e a ignorare come persino nelle vittorie su Juventus e Napoli i nerazzurri siano stati danneggiati. Successi comunque macchiati da arbitraggi contrari, non degni però, a quanto pare, di particolari segnalazioni. L’Inter si sente dunque accerchiata dal sistema arbitrale e poco rispettata da quello mediatico, ma non è una novità bensì una costante. Solo che quando si raggiungono certi picchi di sopportazione è più difficile andare avanti serenamente.

QUESTIONE DI ATTEGGIAMENTO - “Aspettiamo e vediamo cosa succede”, ha detto Moratti la sera della cena pre-natalizia al Botinero. In quel momento il presidente masticava amaro ‘solo’ per la sconfitta dell’Olimpico e per la direzione arbitrale di Mazzoleni e dei suoi assistenti. La vera scossa è arrivata il giorno dopo, con la squalifica a Guarin per le ragioni contraddittorie di cui abbiamo scritto in precedenza. È stato punito l’atteggiamento intimidatorio del colombiano, ma al contempo non è stato fatto altrettanto, per esempio, nei confronti dell’atteggiamento prepotente di Giacomelli durante Inter-Cagliari. L’ormai famoso ‘voi dell’Inter dovete stare zitti’, che ha indotto Moratti a dare il via al silenzio stampa, è rimasto impunito e senza ulteriori indagini. Non certo quello accaduto a Cassano, che per le proteste dopo la suddetta sfida si è guadagnato due turni di squalifica senza sconti. In casa nerazzurra lascia esterrefatti il modo chirurgico con cui il sistema arbitrale, giudice sportivo compreso, stia colpendo nell’ultimo periodo, proprio quando l’egemonia della Juventus è stata messa in discussione dalla sconfitta dello scorso 3 novembre.

PRECEDENTI FASTIDIOSI - Guarin è solo l’ultimo caso controverso, su cui la società ha avuto da ridire. Anche negli anni passati sono accadute situazioni ‘strane’ a bocce ferme. Si pensi al famoso ‘vai tu’ di Maicon in un Bologna-Inter della stagione 2009/10, trasformato in ‘fuck you’ dall’assistente Ayroldi; oppure ai due turni di squalifica comminati a Cambiasso per un presunto scontro con Gastaldello dopo Inter-Sampdoria (arbitro Tagliavento, la partita delle manette di Mourinho), smentito dal difensore doriano ma scritto nel referto arbitrale relativo a quella partita. In altre parole, il rapporto tra Inter e giudice sportivo negli ultimi anni è a dir poco conflittuale, colpa di sanzioni giudicate ingiuste che si vanno ad aggiungere ad arbitraggi deleteri. Il ricorso d’urgenza contro la squalifica di Guarin è un atto dovuto e necessario per far valere le proprie ragioni. Per il resto, la società preferisce non sbilanciarsi per non incorrere in ulteriori sanzioni, che considerato il contesto sarebbero inevitabili. I precedenti, dopotutto, non mancano di certo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 dicembre 2012 alle 12:22
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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