"Mauro Icardi, è molto forte. Andrea Belotti è bravo ma Mauro ha le capacità per essere ancora capocannoniere. Per noi è importantissimo, da lui ci si aspetta tanti gol ma è sempre stato determinante perché lavora per la squadra". Stefano Pioli non ha dubbi sul suo cannoniere e principale arma offensiva. Per l'allenatore dell'Inter sarà Mauro Icardi il prossimo capocannoniere in Serie A. Una convinzione che arriva a due giorni dal confronto diretto tra i due giovani attaccanti che al momento occupano il primo e il secondo posto (in compagnia di Edin Dzeko) della classifica marcatori. Una sfida nella sfida, ravvivata dalla tripletta dell'argentino che lo ha riproposto ai vertici di questa tanto affascinante graduatoria. 

NUMERI DA BOMBER - Eppure le parole di Pioli stridono con i numeri, ai quali nell'intervista alla Gazzetta dello Sport l'esterno del Torino Iago Falque ha fatto affidamento commentando questo duello tra bomber, entrambi classe 1983, con caratteristiche fisiche molto somiglianti. Anche i numeri che caratterizzano questa loro stagione lo sono, per quanto il centravanti granata stia raccogliendo numeri da capogiro in quella che finora è la stagione della sua consacrazione, mentre per l'argentino ormai è già la terza in cui viaggia a ottimi livelli (ha già un titolo di pichichi alle spalle). Innanzitutto, va sottolineato il numero di presenze e gol per definire la media in maniera equilibrata: Belotti 22 reti in 24 partite (0,91 di media, 14 in casa e il 42% sul totale della squadra), Icardi 20 reti in 26 presenze (0,76 di media, 15 in casa e il 36% sul totale della squadra). E la distanza tra i due poteva essere maggiore se l'italiano non avesse fallito tre volte dal dischetto, quando il rivale si è fermato a una.

ZONE DI FUOCO - Al di là del numero e della media gol, è interessante analizzare come si muovono sul rettangolo di gioco entrambi. Non è una questione di zone 'calde', o meglio di heat map, piuttosto di quanto e come cercano la porta entrambi gli attaccanti. Belotti effettua in media 3,3 tiri a partita, di cui 1,8 in area di rigore, 0,9 da fuori area e 0,6 nell'area piccola. Diverso il bilancio di Icardi da questo punto di vista: pochissimi tentativi dalla distanza (0,2), discreta presenza nell'area piccola (0,6 come il collega di reparto) e la grande maggioranza dei tentativi nell'area di rigore (1,8) su un totale di 3,6 tentativi a partita. Pertanto, il centravanti del Torino è più equo nella distribuzione delle conclusioni, mentre quello dell'Inter preferisce cercare la rete nel rettangolo degli ultimi 16 metri.

SUPPORTO ALLA SQUADRA - Nel calcio moderno, comunque, un attaccante non può limitarsi solo a segnare. Deve anche dare una mano alla squadra, essere punto di riferimento in campo a prescindere dai numeri. Uno dei limiti che spesso sono stati rinfacciati allo stesso Icardi, che oggi è cresciuto da questo punto di vista come lo stesso Pioli tende spesso a ribadire. Ma i margini di miglioramento restano elevati. Valutando le voci che almeno in parte e statisticamente evidenziano il lavoro per la squadra, emerge il seguente quadro: Icardi finora ha distribuito ben 8 assist ed è tra i migliori in Serie A da questo punto di vista. Appena 3 quelli di Belotti. Per precisione nei passaggi, l'attaccante del bergamasco se la cava leggermente meglio: 75,8% vs. 73,6%. Meglio Belotti anche nei duelli aerei vinti: 2,4 a partita contro 1,5 per l'argentino. Infine, l'azzurro effettua 1 contrasto e intercetta 0,4 palloni a partita, mentre il rosarino registra rispettivamente 0,4 contrasti e 0,2 palloni recuperati a gara.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 17 marzo 2017 alle 21:20
Autore: Redazione FcInterNews.it
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