"Credo ci sia solo da battere le mani. Bisogna riconoscere che hanno svolto un lavoro straordinario, vincendo con un'organizzazione di gioco incredibile". Queste le parole della bandiera del Milan, Alessandro Costacurta che, intervenuto alle colonne del Corriere della Sera, ha ampiamente commentato la straordinaria stagione dell'Inter campione d'Italia, tessendone le lodi: "Vorrei sottolineare che lo scorso anno il Napoli e adesso l'Inter hanno entusiasmato, offrendo un gioco spettacolare. Un gioco bellissimo, non speculativo".

Quindi un cambio di marcia rispetto al ciclo juventino?
"Con Conte ci sono state annate in cui i bianconeri hanno primeggiato mostrando una manovra ariosa. Ma quest'anno, diciamoci la verità, era un piacere vedere l'Inter per come si muoveva in campo". 

Il nerazzurro che l'ha impressionata?
"Lautaro, per come svolge il ruolo di capitano. È cresciuto, è diventato altruista, un giocatore totale".

Il nucleo degli italiani ha fatto la differenza?
"Sono loro ad aver sorpreso. Darmian, Acerbi, Barella hanno disputato una stagione eccezionale. La mia personale classifica di nerazzurri incisivi è formata da Lautaro, Calhanoglu e Barella".

Da tifoso del Milan rimpiange il prematuro addio al regista turco?
"Calha è sbocciato nel nuovo ambiente. Mi viene da pensare a Davids che a Milanello faceva fatica a esprimersi e alla Juve è diventato di livello mondiale. Dopo Rodri, Calhanoglu è il centrocampista più forte in Europa".

La politica dei parametri zero stavolta ha funzionato?
"Ci ha visto giusto ancora una volta Beppe Marotta. Aveva dimostrato le proprie doti, ma qui ha individuato valori in giocatori che ai più destavano perplessità: penso a Mkhitaryan, ad esempio. Sembrava avesse già mostrato il meglio di sé e invece a Milano risulta spesso tra i migliori. Perciò davanti a Marotta giù il cappello".

Che ruolo attribuisce a Simone Inzaghi in questa impresa?
"Ricordiamoci che un anno fa veniva criticato e di questi tempi, dopo la sconfitta interna con il Monza, rischiava la panchina. Mi hanno colpito la sicurezza e la calma che ha dimostrato nei momenti difficili. Ci incrociamo da tre decenni: ogni giocatore vorrebbe un tecnico così in grado di trasmettere serenità. Fa stare bene i calciatori".

Può aprire un ciclo?
"La squadra viene trainata dagli italiani. All'epoca del Triplete lo spogliatoio era governato dagli argentini che mostravano personalità e ladership. Adesso toccherà a Barella e agli altri".

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Sezione: Focus / Data: Sab 04 maggio 2024 alle 12:57
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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