Siamo ripartiti male. Malissimo. Che il livello degli arbitri italiani fosse tutt'altro che altissimo era cosa nota, ma questo avvio di stagione rasenta l'orribile. Inter palesemente penalizzata prima a Benevento e poi a Roma, sebbene nessuno alzi un dito per sottolinearlo. La direzione di gara di Piccinini al Vigorito è passata quasi inosservata visto il rotondo punteggio finale, ma le stravaganze (per utilizzare un eufemismo) del fischietto di Forlì non si cancellano. Ancor meno verranno dimenticate le nefandezze di Guida in campo e di Irrati al Var per il match dell'Olimpico. L'arbitro di Pompei pecca sia nella gestione degli episodi di routine (graziati Patric, Acerbi e Lucas Leiva su falli 'tattici', poi dal nulla fiorisce un giallo a Lukaku che lo guarda esterrefatto) sia nella gestione degli episodi delicati.

Tutto parte dall'espulsione di Immobile, che prima simula un contatto che non c'è su tackle di Vidal e poi rifila uno schiaffone al cileno che, presumibilmente, gli va a dire in faccia di smetterla di svenire. Vidal simula? Assolutamente no. Lo schiaffo c'è ed è bene assestato. Tutt'al più accentua, perché nessuno schiaffo ti mette ko se non arriva da Mike Tyson. Ma l'ex Barça né commette fallo prima né provoca dopo. Eppure si becca un giallo che poi costringe Conte a toglierlo dal campo per evitare che il clima da far-west lo veda protagonista, scansando compensazioni.

E invece la compensazione arriva lo stesso, in modo tragicomico. Rimessa per l'Inter, Sensi prova ad accelerare la ripresa del gioco e Patric gli si avventa contro per strappargli via il pallone. Il centrocampista nerazzurro fa per allontanarlo con una spintarella e quello crolla a terra come trafitto da un dardo. Patric simula? Sì. A differenza di Vidal, il difensore laziale non viene né toccato con violenza né gli viene sfiorato il volto (che lui strategicamente si copre con le mani come a denotare un colpo subito). Guida raccapricciante: giallo per Patric e rosso diretto per Sensi. E il Var? Silenzio.

E non va dimenticato quanto era successo in precedenza, con Barella lanciato a rete col pallone fermato da un braccio di Parolo al limite dell'area: senza quel tocco, il centrocampista dell'Inter sarebbe ragionevolmente arrivato sulla sfera, trovandosi a tu per tu con Strakosha. Guida non vede, Irrati al Var tace nonostante l'azione da potenziale cartellino rosso. E le moviole? Mute. L'episodio è letteralmente sparito.

Ma ecco una breve rassegna stampa sugli episodi incriminati.

Gazzetta dello Sport - Rosso diretto a Immobile che lascia davvero interdetti e giallo per Vidal che accentua in maniera evidente le conseguenze del contatto.

Corriere dello Sport - Ingenua l'espulsione di Immobile, caduto nella trappola provocatoria di Vidal, un giocatore di cui non sentivamo la mancanza nel campionato italiano.

Tuttosport - Sensi voto 4: sciocchezza evitabile. Guida voto 6: sorvola su qualche fallo e spinta di troppo. Poco da dire sull'espulsione di Immobile: lo schiaffo c'è. Utilizza lo stesso parametro con Sensi.

Capite bene che qualcosa non torna. Più di qualcosa. E sì che siamo un Paese soffocato da qualunquisti, falsi, ruffiani e perbenisti. Incompetenti e pavidi alla meglio. Ma questo non vuol dire dover subire supinamente senza dire la propria, senza spiattellare in faccia a questa gente come stanno realmente le cose. Dentro e fuori dal campo. Non è solo questione di Inter, ma anche di Inter. La società? Muta. Ride e scherza. Nessun segnale. E Conte? Narcotizzato. In campo è sempre feroce, ma ai microfoni ha perso smalto. Ha indossato la maschera del Signor Vatuttobene, sia che si parli di tattica sia che si parli di arbitri. Anzi no, di arbitri non si parla quando le vicende sono pro Inter. Gli scandali si allestiscono solo quando la questione va al contrario (ma poi quando esattamente?). Ieri zero domande sull'arbitraggio. Zero. Dall'altra parte Inzaghi parla di "Immobile provocato da Vidal". Da questa parte l'oblio. Chi difende l'Inter?

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 06 ottobre 2020 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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