In Turchia, quando si parla di stracittadine, non si parla di semplici partite di calcio, ma sono qualcosa che va molto, molto al di là del semplice fatto sportivo. Chi conosce anche solo un poco il calcio sa che concentrato di passione, di intensità, spesso purtroppo anche di violenza sugli spalti quando non anche in campo, siano le grandi sfide tra le squadre più importanti e forti del Paese. E può anche solo intuire come potrebbero anche solo ipoteticamente reagire i tifosi di una determinata squadra se un giorno, un giocatore tra i loro beniamini dovesse improvvisamente passare ad indossare la maglia degli acerrimi rivali, oltretutto senza che il suo club precedente percepisca nemmeno un centesimo per l’acquisto. Avremmo potuto fare i nomi di tanti altri Paesi dove la passione per il calcio tocca a volte insensati picchi di follia; parliamo di Turchia perché da lì viene il calciatore che ha inevitabilmente occupato le principali pagine di calciomercato nelle ultime ore.
Non è il primo caso di un giocatore che nel corso degli anni ha fatto il salto da una sponda all’altra della Milano calcistica, anzi; parliamo di una storia anche molto lunga, che parte se vogliamo addirittura da Giuseppe Meazza e che si è consumata lungo tantissimi capitoli nell’arco degli anni, con la fortuna che a tratti ha arriso a chi dal rossonero è passato in nerazzurro e a tratti (forse nella statistica più frequenti, di sicuro quelli che più hanno fatto romanzo calcistico) ha privilegiato chi ha optato per la soluzione inversa. A questa lunga lista si aggiunge da oggi il nome, scritto in base alla grafia del suo Paese di origine, di Hakan Çalhanoğlu, 27 anni, nato a Mannheim e pertanto parte integrante della nuova generazione di figli di immigrati che poi negli anni farà le fortune della Nazionale tedesca, ma che porta nel cuore la Turchia per le sue origini di Trebisonda e della Turchia ha deciso di difendere i colori sin dalle Nazionali giovanili. Calhanoglu che dopo essersi messo in luce nel Bayer Leverkusen e dopo aver disputato quattro stagioni nel Milan tra parecchi alti ma anche altrettanti bassi, in una calda serata di giugno ha visto cambiare clamorosamente il proprio destino.
Un rinnovo con i rossoneri che tarda ad arrivare, una proposta che non convince, poi, all’improvviso, il lampo. Lampo firmato Beppe Marotta, uno che certe operazioni promettenti specie nel rapporto qualità/prezzo le fiuta lontano chilometri, figuriamoci se l’opportunità si palesa a pochi minuti di macchina da Viale della Liberazione. Anche se più che di opportunità, vale sempre la pena ribadirlo, questa operazione ufficializzata ieri va più inquadrata sotto termini come ineluttabilità e serendipità: ineluttabile perché frutto di una fatale necessità dettata da quanto è avvenuto in quel nefasto sabato pomeriggio di Copenaghen, anche se ormai è inutile ritornare a rievocare quel dramma, anzi felicitiamoci del fatto che la Danimarca, nel nome di Christian Eriksen, ha raddrizzato un Europeo che rischiava di essere segnato dalla tragedia sfiorata guadagnandosi gli ottavi di finale. Serendipità perché Marotta è stato abile a cercare un giocatore nuovo quando magari stava pensando a ben altre faccende. Valutando nel suo insieme diversi parametri: accessibilità economica, capacità di rispondere alle richieste tecniche del nuovo allenatore Simone Inzaghi, anche conoscenza del campionato italiano, dettaglio questo che presumibilmente diventerà importante in questo mercato estivo che si preannuncia difficile come non mai e spazio per le scommesse ce n’è davvero poco.
Il matching ha dato immediatamente un risultato, praticabile nell’immediato e soprattutto, praticamente a chilometro zero. Nel giro di poche ore, viene imbastita l’intesa, il giocatore lascia il ritiro della Nazionale turca protagonista di un Europeo decisamente al di sotto delle aspettative, sbarca nella serata di lunedì a Milano e il giorno dopo espleta tutte le pratiche prima dell’annuncio ufficiale e delle sue prime parole da nerazzurro. Hakan Calhanoglu vestirà la maglia dell’Inter la prossima stagione, ma queste prime ore da giocatore nerazzurro in pectore hanno dato l’impressione di un giocatore che non veda l’ora di intraprendere questa nuova avventura. E più delle parole, sono stati forse i gesti che hanno accompagnato il suo arrivo a dirla lunga sull’impazienza del turco: un grazie fugace, forse nemmeno troppo convinto, alla sua ex squadra, e poi via a decorare i suoi profili social di nerazzurro con tanto di pennello e vernice in mano e vecchia/nuova maglia in bella vista, following in tempo reale del suo nuovo club su Instagram da lui eseguito e nuovo hashtag di riferimento “I M Calhanoglu”.
Cronaca vuole che il Milan abbia provato a rilanciare in extremis la sua proposta di rinnovo per evitare che, dopo Gigio Donnarumma, un altro giocatore lasciasse la squadra da free agent e di conseguenza senza un ritorno economico per le proprie casse. Di fronte ad un rinnovo su un arco temporale più lungo del contratto proposto dall'Inter, Calhanoglu ha però fatto prontamente muro dichiarando di avere un accordo con l’altra metà della mela milanese. Il che fa capire una cosa: a parità o quasi di condizioni economiche, si può trarre facilmente la conclusione che il ragazzo di Mannheim vede nell’Inter il progetto giusto per le sue ambizioni, e ora che è nel pieno della sua maturità agonistica e pronto ad alzare trofei ritiene i campioni d’Italia l’ambiente giusto per farlo. Ma già il modo in cui si è sbilanciato ai microfoni della tv turca, in un momento dove solitamente si tende a tenere le carte più coperte possibile mentre lui ha spiattellato tutto ai quattro venti senza pensarci troppo, rappresentava un indizio evidente. E poi, quelle sue prime parole da neo giocatore interista, quel compiacimento alle parole di Emre Belozoglu, soprattutto quel “vogliamo vincere lo scudetto anche quest'anno”, in prima persona plurale come a dire di essere già integrato nella parte, la dicono ancora più lunga sulle sue idee.
La scelta di Hakan Calhanoglu non è un azzardo definirla scelta di coraggio: restare nella stessa città per vestire la maglia della squadra rivale di quella che ti ha accolto per quattro anni, anche a costo di andare contro quei tifosi che prima lo osannavano e ora lo rinnegano rabbiosi, e che di sicuro al prossimo derby non gli riserveranno certo il migliore dei comitati di benvenuto. Dovrà avere molto coraggio Hakan, nel dimostrare che può reggere l’urto di tante pressioni che vanno al di là del semplice paragone tecnico con Eriksen, che però per tanti motivi più che scomodo appare inopportuno. Benvenuto Hakan, ti aspetta un passaggio affascinante e ricco di trappole, da una sponda all’altra dei Navigli, suggerito dall’Inter sui propri social con quell’immagine di uno dei tanti ponti che sovrastano i canali di Milano. Toccherà a te dimostrare sul campo di aver scelto quella per te più giusta.
VIDEO - CALHANOGLU, PRIMI SELFIE COI NUOVI TIFOSI ALL'ENTRATA AL CONI
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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