Dopo anni di solitudine, Mauro Icardi potrebbe finalmente aver trovato un nuovo e fedele compagno di avventura. E di gol, si spera. Lo sbarco a Milano di Lautaro Martinez è stato accolto dall'entusiasmo generale, e non solo dei tifosi interisti: gli addetti ai lavori, come Piero Ausilio, si sono innamorati tempo fa della garra e del talento cristallino del Toro, come dimostra la trattativa sapientemente portata avanti in anticipo per bruciare la concorrenza di diversi top club europei. Lo stesso Javier Zanetti, vicepresidente dal sangue nerazzurro e dal caliente accento argentino, si è mosso in prima persona per portare il classe ’97 di Bahía Blanca a vestire la maglia del Biscione. Un discorso identico si può fare per Diego Milito – ora dirigente del Racing Avellaneda, ex club di Lautaro – che dopo aver regalato il Triplete al popolo nerazzurro spera di aver lasciato il testimone nelle mani del giusto erede. Tutto percorre un filo conduttore rigorosamente sudamericano.

È ovviamente presto per dare giudizi, ma le prime uscite stagionali sembrano fornire buone indicazioni per il futuro. Lautaro Martinez è il tipico attaccante argentino affamato di gol (due nelle prime tre amichevoli pre-campionato) e voglioso di dimostrare. E l’Inter, negli ultimi anni, ha sposato spesso il connubio tra un’eccellente fase realizzativa ed un passaporto tinto di albiceleste. In tanti ricorderanno amorevolmente Julio Cruz, Hernan Crespo, ovviamente il Principe. Poi, negli ultimi cinque anni, il tifoso interista si è abituato a vedere spesso e volentieri le mani di Icardi dietro le orecchie, sotto la curva, dopo un esito che spesso appare scontato quando la palla gravita in area di rigore. Ma Maurito, fondamentalmente, è sempre stato solo. E non perché abbandonato dai compagni di squadra, senza i quali non avrebbe sicuramente messo a segno tutte le reti inanellate finora, battendo record personali e della storia dei bomber della Beneamata. Sia chiaro. A livello tattico, però, questo "problema" si è verificato a più riprese. Icardi unica punta, spesso “isolato” e “assente”, come etichettato dai media nei match più difficoltosi nell’arco di una stagione, dove Mauro a volte tende ad eclissarsi essendo l’unico interprete attivo del ruolo. Nel 4-2-3-1 o nel 4-3-3, dove è accompagnato dagli esterni, l’attaccante di Rosario non ha quasi mai avuto la possibilità di affinare l’intesa con un altro centravanti puro. L’arrivo di Lautaro Martinez può ora rappresentare una manna dal cielo. Anche in questo senso.

Luciano Spalletti non ha mai negato la possibilità di vedere il diez e il nueve uno affianco all’altro, sempre sottolineando con saggezza il fatto che ci sarà necessariamente da lavorare con attenzione sul nuovo modulo. E mai come quest’anno sembra fattibile vedere una coppia, per altro tutta argentina, al centro dell’attacco dell’Inter. Con lo studio della difesa a tre, il tecnico di Certaldo potrebbe varare più soluzioni anche in avanti: dal 3-5-2 al 3-4-1-2 (con Nainggolan trequartista), fino al 3-4-2-1, con Lautaro che, per caratteristiche tecniche e fisiche, partirebbe ipoteticamente con un raggio d’azione leggermente arretrato rispetto al capitano. A prescindere dal modulo, sembra quasi che Icardi e Lautaro vogliano lanciare a Spalletti positivi segnali di affiatamento reciproco. Mauro è andato personalmente in aeroporto ad accogliere l’ex Racing, poi gli ha mandato un messaggio di benvenuto su Instagram: “Ti auguro il meglio in questa nuova tappa con questi magnifici colori”, recitava il post. “Un abbraccio di gol”, la chiosa. Non banale. Poi, giorno dopo giorno, i social e le testimonianze di chi vive Appiano giorno per giorno raccontano di un rapporto che si sta pian piano rafforzando. Dentro e, viste le poche occasioni concesse finora, soprattutto fuori dal campo.  E Spalletti è uno intelligente, che sa cogliere anche questo tipo di segnali. Tempo al tempo, chiaro. Ma nel test amichevole di stasera contro lo Sheffield United potrebbero esserci i primi sprazzi di una nuova coppia, tutta in salsa argentina: Lautaro-Icardi, Icardi-Lautaro. Tra connazionali ci si intende, tra argentini e bomber ancora di più. E chissà che in futuro non ci si abitui a vederli esultare spesso – e insieme – anche sul prato verde di San Siro. Diez y nueve, il dieci e il nove. Il futuro dell'Inter e della Selección.

VIDEO - NAINGGOLAN POSTA SU INSTAGRAM LO SCHERZO DI GRUPPO AL "BABY" D’AMICO

Sezione: Editoriale / Data: Mar 24 luglio 2018 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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