Ospite di lusso della Q&A organizzata dall'Inter con StarCasinò Sport, Maicon ha ripercorso i suoi anni vissuti in nerazzurro cominciando col raccontare da dove viene il nickname 'Colosso': "Non mi sarei mai aspettato un soprannome del genere, mi è piaciuto quando me lo hanno dato. I tifosi mi chiamano ancora così".

Il migliore ricordo all'Inter.
"Sicuramente il gol contro la Juve, eravamo in un momento difficile in campionato e se vincevamo quella partita lo scudetto sarebbe stato nelle nostre mani".

Rapporto con i tifosi interisti.
"Strepitoso, mi hanno acccolto benissimo sin dal primo giorno. Io ho dovuto solo fare il mio dovere perché sapevo che loro mi avrebbero sostenuto". 

Il giocatore più forte mai incontrato.
"Il più forte è sicuramente Ibrahimovic, in Zlatan c’era qualcosa di particolare che ci faceva capire che sarebbe diventato un grandissimo campione".

Che tipo eri nello spogliatoio?
"Mai avuto probiemi nello spogliatoio, e all'Inter era impossibile averne perché eravamo un gruppo strepitoso. Ero un tipo tranquilissimo". 

Aneddoti sui trofei vinti.
"La Coppa Italia contro la Roma, nell'Olimpico pieno, è un trofeo che ha un peso diverso. Poi è certo che la Champions rimarrà per sempre, è la più bella di tutte". 

Cambieresti la Champions con l'Inter per un Mondiale col Brasile?
"No, non cambierò mai. Il Mondiale, con me o senza di me, il Brasile lo rivincerà prima o poi con la qualità che ha. La Champions fu belissima perché non arrivava da anni, Moratti fece uno sforzo grandissimo". 

Cosa ne pensi di Hakimi?
"Ha fatto un grandissimo campionato, è un giocatore che era già passato in grandissime squadre e non aveva dimostrato quello che ha fatto vedere qui all’Inter. Non credo si possa fare un paragone con me, abbiamo caratteristiche diverse e ognuno ha le sue qualità, però è sicuramente un giocatore forte".

Il gol più bello segnato con l'Inter.
"Per me è stato quello nel derby che abbiamo vinto 4-2. La rete più difficile è sicuramente quella contro la Juventus, però quello contro il Milan è stato un bellissimo gol all'incrocio dei pali, difficile vedere un tiro così, a parte per alcuni giocatori - come Stankovic o Sneijder - ma io non l’avevo mai fatto così e ci sono riuscito".

Raccontaci l'esperienza da calciatore nella Serie D italiana col Sona.
"All’inizio ho fatto un po' di fatica perché ti trovi con i ragazzi di 20 anni che corrono di brutto e io non sono il Maicon di dieci anni fa. Però adesso mi sto trovando bene e, anche se la qualità non è quella della Serie B o della Serie A, mi sto divertendo tanto, abbiamo un gruppo bellissimo fatto da ragazzi giovani e da esperti, mancano poche giornate alla fine e l’obiettivo della squadra è salvarsi e lo facciamo sicuramente, per cui va benissimo così".

Cosa significa vincere uno scudetto?
"Mamma mia, è una roba bellissima, il primo scudetto che abbiamo vinto dicevano che fosse falso perché non c’era la Juve e il Milan era rimasto 16 punti indietro. Poi ne abbiamo vinti quattro di fila e allora ci hanno attribuito il giusto merito. La sensazione dopo la vittoria è impressionante, io ne ho vinti 5 di seguito e sono veramente contento di averli vinti con l’Inter perché è una squadra che si merita tanto, ha una tifoseria incredibile che non ho mai visto da nessuna parte e sono felice di far parte di questa famiglia".

QUI L'INTERVISTA COMPLETA

VIDEO - BUFERA SUGLI ARBITRI, LA PROCURA FEDERALE APRE UN'INDAGINE

Sezione: Copertina / Data: Gio 20 maggio 2021 alle 15:23
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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