Puntuale come una bolletta della luce o del telefono. Non appena Andrea Ranocchia viene riconvocato in Nazionale, e con pieno merito dopo le recenti prestazioni ad alto livello, ecco la fuga di notizie relativa allo scandalo Calcioscommesse che lo coinvolge e ne mette in dubbio la posizione. Tutto molto strano, perché il nome di Ranocchia era stato già fatto diverso tempo fa e lui aveva deposto senza problemi, ribadendo la propria estraneità nella vicenda e dicendosi sereno. Anche oggi dice di esserlo, ma sappiamo bene che a Coverciano non si fa che parlare di lui. E il difensore ha inviato una frecciata a chi ha fatto nuovamente il suo nome in queste ultime ore: “Mi pare che tutto sia fatto ad hoc: questa storia è stata ritirata fuori al momento giusto, proprio ora che sto giocando bene e sono tornato in Nazionale”.

A voler essere buoni potremmo sostenere che si tratta di una coincidenza, ma in questo calcio macchiato da ogni forma di scandalo e ormai privo di credibilità c’è poco da essere fiduciosi o ben pensanti: è evidente che Ranocchia sia stato nuovamente tirato in ballo proprio ora che ha superato le difficoltà iniziali con l’Inter e si è guadagnato nuovamente la Nazionale. Tutto per danneggiare lui e il suo club, quasi si attendesse il momento più propizio. In Italia esiste la presunzione di innocenza, ma sembra che non tutti ne siano a conoscenza. Sui giornali e nei servizi tv, il nostro numero 23 è già colpevole e deve essere punito, come un delinquente qualsiasi. Non resta che attendere gli sviluppi di questa vicenda, che ha ancora tanti bucchi neri e tra questi ce n'è uno che porta il nome del difensore di Bastia Umbra.

Anche lui era in quel Bari in cui l'illecito, a quanto sembra, era una routine. La fuga di notizie sembra inchiodare tutti, ma è chiaro che tra i giocatori del club pugliese c'era chi gestiva la 'giostra' e chi invece ne veniva solamente sfiorato. Le responsabilità vanno ancora definite, essere parte di una rosa non significa automaticamente macchiarsi di un illecito (per fortuna Prandelli non si cura delle voci...). E chi conosce Ranocchia sa bene che tipo di ragazzo, prima che calciatore, sia e potrebbe giurare sulla sua trasparenza. A noi non resta che attendere serenamente che le indagini proseguano senza strumentalizzazioni o condizionamenti esterni, consapevoli che fino alla conclusione di questa deplorevole storia il nerazzurro sarà etichettato dai media come è persona di dubbia credibilità, per usare un eufemismo. Troppo ghiotta questa occasione di danneggiare l'Inter. In Italia funziona così, non sorprendiamoci.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 11 ottobre 2012 alle 19:15
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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