Meno di un mese fa, dopo la sconfitta 0-3 contro il Napoli, la nostra era considerata, numeri alla mano, la peggior difesa del campionato. Le statistiche vedevano una media di 2,2 reti subite a partita, nelle prime cinque gare. Idea davvero difficile da razionalizzare nella mente, ma soprattutto nel cuore, di un tifoso, pensando che la maglia numero 1 nerazzurra è indossata da quello che viene considerato uno tra i tre più forti portieri in circolazione, se non addirittura il migliore in assoluto

. E non si può certo dire che Julione, il custode della rete nerazzurra, vivesse bene quel trend negativo. Pesanti autocritiche davanti ai microfoni delle tv, plateali imprecazioni contro i propri errori, smarrimento in volto non celato. Il brasiliano non ha mai voluto fingere e ha sempre dimostrato di voler affrontare di petto ogni situazione che si rivelasse meno rosea delle aspettative. Denti stretti, pugni chiusi, con l’aria di chi non ha intenzione di mollare mai. Neanche quando la rete si gonfia più del previsto alle tue spalle, neanche quando la posizione in classifica vorrebbe scoraggiarti. E la tenacia del campione, si sa, con il tempo ripaga. Dal Lille al Chievo, dal palcoscenico europeo a quello nazionale, il guardiano dei sogni nerazzurri si è riappropriato dei fili della rete che protegge. Con i suoi guantoni, con i suoi slanci, con le sue formidabili parate, in grado di far esplodere di gioia il ruggito del Meazza, come dopo il miglior gol. Perché Julio è un campione che ha regalato momenti formidabili al suo pubblico. Strappando un biglietto per Madrid, con la respinta di quell’insidioso tiro di Leo Messi nella semifinale di ritorno al Camp Nou, che ognuno di noi racconterà ai propri figli, con pelle d’oca senza tempo. Così l’Acchiappasogni di Rio de Janeiro regala una porta inviolata per due match consecutivi.

Zero gol subiti nelle ultime due partite. Grazie a delle vere e proprie prodezze degne del suo palmarès, durante la trasferta francese. Grazie ad una prestazione di totale sicurezza per l’intero reparto, durante la vittoria in casa contro il Chievo. Perché un campione come Julio, che nel dna porta le molecole della vittoria, è il primo a soffrire di un gol subìto. Glielo si può leggere in volto. Perché è un campione che decide di tornare a casa a piedi, borsa in spalla e magone, quando qualcosa non va. Perché ciò che può ferire un tifoso, ferisce in primo luogo lui. Come taglio su pelle. Ma ora sembra tornato il momento di riprendersi tutta la fiducia che merita un portiere del suo livello. Basta timori. Al bando le incertezze. Zero-zero-gol, è la missione più che possibile. Si ricomincia da qui, per scalare la vetta già dal prossimo non facile appuntamento contro l’Atalanta e, subito dopo, dal derby d’Italia contro l’Innominata. Il cammino è lungo, ma basta ingranare la marcia giusta per compiere meno fatica. E con mister Ranieri, tutto sembra più semplice. L’Acchiappasogni è tornato, dormiamo sonni tranquilli.


Federica Curcio

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 24 ottobre 2011 alle 23:00
Autore: Redazione FcInterNews
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