Serie A e fondi: Repubblica oggi torna sull'argomento che tanto sta facendo discutere il calcio italiano. "Un affare da 2 miliardi. Che scatenerà una guerra interna alla Lega Calcio - si legge -. La Serie A è tornata ad aprire ai Fondi di investimento: a ore riceverà un’offerta dal fondo Carlyle. La trattativa s’intreccia con il nuovo bando dei diritti tv. E ha già aperto un fronte tra i club italiani".

Secondo il quotidiano, quello di ricorrere ai fondi e, di conseguenza a un canale della Lega, sarebbe una sorta di piano B, considerando i diritti tv come il piano A, poiché la stragrande maggioranza dei ricavi in Serie A arriva proprio dalle televisioni. "Obiettivo: vendere in proprio le partite agli spettatori, per massimizzare i ricavi in futuro - spiega Repubblica -. Con un rischio di partenza: rinunciare alla cifra minima garantita subito dalle tv, la garanzia richiesta dagli istituti di credito. Un pericolo per la sostenibilità finanziaria del movimento". Come corrispettivo, ai fondi andrebbe una partecipazione ai ricavi della Lega Calcio: l'ipotesi è l’acquisizione del 10% per una cifra intorno ai 2 miliardi di euro, senza una scadenza a breve o medio termine. "Ovviamente ne potrebbero beneficiare ulteriormente anche i club di Serie A: accrescere il valore dei diritti tv e in generale dei ricavi del campionato significa aumentare il valore della produzione nei singoli bilanci. Ma per entrare nell’affare chi investe vuole almeno il potere di nominare un amministratore in Lega, seppur da una rosa di nomi fornita dai club", sottolinea il giornale. E questo, per molti presidenti del calcio italiano, vorrebbe dire perdere potere. Lotito, De Laurentiis e Barone, ad esempio, comandano il "fronte del no". Da qui la possibile spaccatura.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 30 settembre 2022 alle 12:14
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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