La Gazzetta dello Sport, senza mezzi termini, mette sotto accusa Luciano Spalletti. Anche piuttosto ingenerosamente, la rosea punta l'indice sul tecnico toscano e ne elenca le presunte colpe. Innanzitutto la gestione mentale, sia quella col Psv sia quella di Wembley: "Mentalità conservativa, in contraddizione con le dichiarazioni della vigilia", si legge. Spalletti, poi, viene inchiodato dal giornale anche per quanto riguarda le scelte tecniche come il cambio Vrsaljko-Politano dell'altra sera, visto come espressione della volontà di contenere: "Certo, bisognava riequilibrare una squadra che aveva Perisic terzino, ma evitare rischi, a quel punto, era a sua volta un rischio". E alla Gazzetta non è andata giù nemmeno la scelta di Candreva, nonostante le oggettive difficoltà in mediana tra infortuni e assenze in lista Uefa.

Altri errori sottolineati dal giornale? Non dare continuità a Lautaro e Keita, fase difensiva rivedibile in campo europeo, tenuta nervosa inadeguata, rendimento scadente di Perisic comunque sempre scelto come titolare e, infine, la questione Nainggolan. "Il Ninja è stato il vero colpo del mercato: è diventato grande con Spalletti e lui l’ha voluto per fare grande l’Inter anche in Champions - si legge -. Invece ha vinto la sfortuna, vestita da Lucas Biglia: dopo lo scontro nel derby è cominciato il calvario di Radja, che ha bruciato i tempi per essere disponibile per il match interno col Barça, senza però rientrare al cento per cento. E a Londra, per troppa fretta o generosità, è finito di nuovo nel tunnel del dolore".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 13 dicembre 2018 alle 08:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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