Sabri Lamouchi, ex giocatore di Parma e Inter, ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com riguardo la sfida che vedrà protagoniste le tre compagini questa sera al Tardini. Ma non solo: spazio anche ad un tuffo nel passato. "Dell’Italia ho un grande ricordo - riferisce il classe '71 -. Quando sono arrivato è scattato qualcosa: intensità, sacrificio, qualità del lavoro. A Parma ho vissuto tre anni fa Dio, all’Inter ho giocato meno ma è stata una bella esperienza. I miei anni in Italia mi sono rimasti nel cuore. Auguro a tutti i calciatori che amano il calcio di giocare almeno un anno in Italia".

All'Inter si è rotto qualcosa. Il Parma invece continua a stupire.
"È un momento particolare. Se il Parma perde due partite non c’è la stessa risonanza mediatica. L'Inter deve vincere, sempre. E se perde due partite comincia la crisi. La sconfitta contro il Bologna chiaramente non va bene, quando sei all’Inter devi giocare sempre al massimo e vincere".

E il Parma?
"Sta proseguendo il lavoro iniziato due anni fa. Gervinho è stato un grande colpo, è un ragazzo d’oro, ha lavorato con me con la Costa D’Avorio. Parma è un grande ambiente".

Immaginiamo che tra le due tifi Parma...
"Certo. Chiaro. Il Tardini sarà pieno, vincere in quello stadio regala tante emozioni. Se dovesse perdere l'Inter sarebbe un problema, se perde il Parma non è un dramma. Ai nerazzurri non basta il pari, devono giocare e vincere. Per il Parma vincere sarebbe un grande regalo per tutti: allenatore e direttore sportivo stanno facendo bene".

Quest'anno ha sfiorato la panchina del Genoa?
"Beh, nel Genoa ho giocato e sto facendo l'allenatore. Allenare in Italia sarebbe bello. Il mio vantaggio è aver giocato all’estero: il mio mercato è molto più ampio. Comunque ora c’è Prandelli: l’ho avuto a Parma. È un grande allenatore, una bellissima persona".

Pronto a tornare in panchina?
"Ho rifiutato offerte che non mi piacevano. Aspetto il progetto giusto per iniziare una nuova avventura e continuare come si deve. Magari proprio in Italia...".

Sezione: News / Data: Sab 09 febbraio 2019 alle 10:41
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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