La Gazzetta dello Sport mette sotto accusa la direzione di gara della squadra arbitrale di Inter-Parma. Due errori tanto limpidi quanto decisivi, con protagonista sempre Federico Dimarco: il tocco col braccio sul tiro di Perisic a inizio secondo tempo e poi il gol del definitivo 0-1 nel finale di gara. "Stavolta la questione è molto poco opinabile. L’errore è evidente, la violazione del famoso protocollo indiscutibile, il risultato di Inter-Parma falsato - sentenzia la rosea -. Il termine è forte perché l’episodio è clamoroso. Si poteva discutere sulla spinta di Fazio a Iago Falque (Torino-Roma) e sull’entrata di Magnanelli su Asamoah (Sassuolo-Inter). Era la prima giornata, Torino e Inter, entrambe sconfitte, si lamentarono, noi ci chiedemmo, in sostanza, se di fronte a episodi molto dubbi, ma non chiaramente sbagliati, non fosse stato comunque il caso di utilizzare la Var. La risposta, piuttosto stizzita, non lasciò spazio ad interpretazioni: il protocollo stabilisce quando e per cosa intervenire, il resto sono chiacchiere da bar. A noi il dubbio rimase. E il dubbio ieri lo ha avuto anche il signor Manganiello della sezione di Pinerolo, che all’11’ del secondo tempo di Inter-Parma, sul risultato di 0-0, per decifrare il contatto tra il pallone scagliato dal tiro cross di Perisic e il gomito destro di Dimarco, che ne devia nettamente la traiettoria, non ha fatto ripartire il gioco e si è messo in contatto con il Var, l’espertissimo Gianluca Rocchi. Tutto come da protocollo. Qualche secondo di attesa mentre scorrevano i replay, l’opinione diffusa in centinaia di migliaia di abitazioni che Manganiello avrebbe disegnato nell’aria il rettangolo della tv, lo stupore di vederlo indicare la ripresa del gioco. Ma come, niente Var? Rocchi non gli ha suggerito di andare a rivedere le immagini? È questo l’errore clamoroso della prestazione di Manganiello, ammesso anche dai vertici arbitrali. Non aver concesso il rigore all’Inter – secondo noi c’era – è una conseguenza, e comunque rientra nella sfera delle opinioni. Ma non aver controllato l’episodio con una «Ofr», cioè una on-field review – tradotto: doveva andare a rivedere le immagini a bordo campo – è una violazione del protocollo. L’arbitro ha deciso di affidarsi al giudizio dei colleghi predisposti alla Var. Ha sbagliato. Ovvio che sia un concorso di colpa con Rocchi e l’assistente al var Liberti, ma Manganiello ha la responsabilità più grave, perché il protocollo stabilisce che chi sta davanti al video può solo suggerire, mentre la decisione finale spetta sempre al direttore di gara. Ora, posto che il protocollo è lo stesso dell’anno scorso, non si capisce perché in questo campionato l’utilizzo della Var sia meno uniforme e il potere discrezionale degli arbitri aumentato. È solo conseguenza del metro utilizzato al Mondiale o è una crisi di rigetto dopo un primo anno di felice convivenza? Speriamo di no, perché se così fosse il campionato italiano un grosso problema".

E non finisce qui, perché poi - beffa delle beffe - anche il gol che decide il match è irregolare. "Per ironia della sorte, lo stesso giocatore che aveva provocato il rigore del possibile 1-0 dell’Inter va a segnare (con un gran gol) la rete della vittoria del Parma - spiega la Gazzetta -. Ma sulla traiettoria del pallone scagliato dalla distanza dal giocatore gialloblù, c’è un compagno di squadra oltre la linea, che sembra impedire ad Handanovic una corretta visuale: fuorigioco passivo o da sanzionare? Anche qui, perché non interrogare il Var (che evidentemente non segnala nulla)? Il portiere dell’Inter a fine gara è furibondo, a noi resta il dubbio".

VIDEO - IBRA FA 500 IN CARRIERA CON UN GOL PAZZESCO: È IL PIÙ BELLO?

Sezione: Focus / Data: Dom 16 settembre 2018 alle 08:31 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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