Stramaccioni l’ha sottolineato più volte, quando le cose non funzionavano, che alla sua rosa mancavano principalmente un playmaker e un vice Milito. La domanda però è se servano veramente anche adesso che l’infermeria, in attesa di Sneijder, si sta progressivamente svuotando, con l’allenatore romano che ora deve essere bravo a gestire l’abbondanza. Con il recupero di Palacio può scegliere se affiancare a Milito l’attaccante con la treccina o Cassano, senza dimenticare Coutinho che scalpita e chiede strada. Quando ritornerà anche Sneijder ci sarà un “problema” in più da cercare di inserire senza rovinare il nuovo equilibrio ritrovato con la difesa a 3.

Con questa abbondanza bisogna pensare seriamente se un altro attaccante sia veramente quello che serve all’Inter, anche perché su Giuseppe Rossi arrivano voci contrastanti e soprattutto ci sono parecchi dubbi su quando potrà realmente tornare in campo. C’è anche chi dice che Pepito potrebbe rientrare ad Aprile, se non più tardi, e bisognerà poi vedere come e quando l’attaccante italo-americano recupererà la condizione migliore. Se venisse svenduto a prezzo di saldo l’Inter potrebbe farci un pensierino ma sarebbe comunque un rinforzo per il lungo periodo.

Paulinho è invece il giocatore del momento in Brasile, decisivo sia con il Corinthians che con la Seleçao. L’Inter lo ha seguito per tutta l’estate, è un gran giocatore, qualità e quantità che servirebbero alla mediana nerazzurra, come ha ricordato Stramaccioni, ma la sua quotazione continua a lievitare. Dopo che si è inserito anche il Chelsea la corsa al centrocampista di San Paolo è ancora più complicata: adesso servono almeno 15 milioni per portarselo a casa. Oltre alle difficoltà della trattativa c’è anche un dubbio di natura tattica perché Paulinho non è il regista di cui avrebbe invece bisogno Stramaccioni. E’ più un centrocampista offensivo, molto forte di testa e negli inserimenti, non il playmaker che potrebbe far partire l’azione, più simile a Guarin che a Thiago Motta per intenderci.

Prima di procedere al piano della “DOPPIA P” bisogna quindi riflettere con molta attenzione se è effettivamente quello di cui ha bisogno l’Inter, o se non sia meglio virare su obiettivi più utili come potrebbero essere Denis per l’attacco o l’olandese Strootman del Psv per la mediana, o se addirittura non sia meglio rimanere così per non rovinare l’equilibrio ritrovato.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 18 ottobre 2012 alle 00:01
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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