Torino 0, Inter 3. Chi non ha visto la partita può essere tratto in inganno dal risultato e pensare che l'Inter sia scesa in campo nella sua versione europea e devastante. In realtà non è stato così, anzi, i primi 45 minuti sono stati sicuramente tra i peggiori dell'era Inzaghi.

Non certamente una prestazione indimenticabile ma che lascia a questa squadra un'eredità più pesante di un 6-0. L'Inter ha scoperto di essere anche "brutta", ma soprattutto ha scoperto di poter vincere anche giocando male. Non deve essere percepita come una cosa negativa. E' quello che è mancato a questa squadra nelle ultime due stagioni per portare a casa due scudetti certamente alla sua portata.

L'Inter ha sbloccato la gara contro il Torino con un episodio e poi ha dilagato. Dumfries entra dalla panchina, punta l'avversario, trova Thuram in area di rigore e la girata del francese si insacca all'angolino. Una doppia giocata individuale (sarà contento Arrigo Sacchi) che ha permesso all'Inter di sbloccare una gara difficilissima e mettere il match in discesa sui binari giusti. 

Contro Sassuolo e Bologna è mancata questa convinzione. Abbiamo lasciato per strada 4 punti sanguinanti, siamo tornati però da Torino con 3 pesantissimi. Sicuramente rivedremo l'Inter versione Europea o versione Derby, se preferite, nel corso della stagione, ma quello che va chiesto alla squadra di Simone Inzaghi è di replicare anche vittorie sporche come quella di sabato. Perché solo così la seconda stella può essere cucita sul petto. Nessuno metterà mai in dubbio le qualità del gioco di questa Inter, a tratti esaltante come mai nella nostra storia, ma queste vittorie sono linfa vitale. A maggior ragione dopo una sosta nazionali. Benedette vittorie sporche. Anche perché a volte regalano primi posti. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 23 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
vedi letture
Print