Dopo le due vittorie consecutive contro Cesena e Sampdoria l'Inter si ferma sul campo storicamente ostico del Parma, dove i nerazzurri hanno vinto solo 3 delle ultime 8 gare. Se non bastasse la sconfitta, a lasciare l'amaro in bocca è la prestazione ben al di sotto della sufficienza della squadra di Mazzarri, che mette nuovamente in dubbio tutte le certezze riacquistate dalla gara contro il Napoli. Nel consueto appuntamento di “Da Zero a Dieci”, andiamo a ripercorrere quali sono le statistiche che hanno segnato la gara del Tardini.

ZERO – I gol su azione dell'Inter negli ultimi 270' di gioco. È da quello allo scadere di Hernanes contro il Napoli che la squadra segna solo su rigore, che, per quanto solari, rendono l'idea delle difficoltà offensive degli uomini di Mazzarri.

UNO – I tiri in porta dell'Inter in novanta minuti. L'unico è quello di Joel Obi al sedicesimo del primo tempo, non proprio una conclusione pulita. Difficile anche aggiungere qualcosa a questo dato sconfortante che esemplifica al meglio quanta fatica stia facendo a rendersi pericolosa l'Inter in fase di attacco.

DUE – I primavera schierati nel finale da Mazzarri per provare a ribaltare il risultato: Camara, all'esordio in Serie A, e Bonazzoli. Quando Mourinho provava a vincere le gare che andavano vinte, o perlomeno a metterle in carreggiata, poteva contare su Milito, Pandev, Balotelli, Snejider, Eto'o e, in caso di necessità, anche Arnautovic. Mazzarri, causa infortuni, si trova a dover affidare la propria rimonta a Icardi, Palacio acciaccato, Kovacic, Bonazzoli e Camara. Il paragone è impietoso, ma serve a far capire come qualcosa sia cambiato, non per forza in meglio.

TRE – Le gare, tutte in trasferta, in cui l'Inter non ha trovato il gol. Sembrava essere San Siro la criptonite dell'Inter, ma i dati parlano chiaramente: contro Torino, Fiorentina e Parma, i nerazzurri non sono riusciti a trovare la via del gol e questo ha compromesso le gare perché, non segnando, difficilmente gli uomini di Mazzarri sono stati in grado di strappare un pareggio.

QUATTRO – I minuti passati dal fischio d'inizio al gol di De Ceglie, il più veloce subito dall'Inter in questa stagione. Il terzino finito ai margini della rosa juventina nelle scorse annate, ieri sera era in ballottaggio con Gobbi, ma ha ripagato la scelta di Donadoni dopo pochi minuti approfittando della staticità di Handanovic e della passività di Obi in ripiegamento per segnare, fortunosamente, il vantaggio che ha indirizzato la gara.

CINQUE – I cross, su 37 tentativi, che sono finiti all'interno dell'area di rigore del Parma. Gli esterni sono la chiave del gioco di Mazzarri, nessuna novità. Se dalle fasce arrivano in area di rigore solo 5 palloni, di cui solo due sono portano il nome di Dodò alla voce 'mittente' (l'esterno titolare anche a ranghi completi), qualcosa non va e l'Inter ne risente perché il gioco ristagna all'interno del campo agevolando la difesa agli avversari.

SEI – I falli del Parma prima che Rizzoli, in media, estraesse il giallo contro i ducali. Il rapporto fra falli fischiati ai gialloblù e i cartellini estratti, vista anche la mole di quelli commessi e non segnalati, è di 6 a 1, il che ha aiutato i padroni di casa  nella strenua difesa del risultato. Appellarsi alle scelte di Rizzoli pare un modo per accampare scuse, ma la realtà è che se a una squadra che deve difendersi dal quinto minuto si consente di commettere 18 falli ammonendo solo 3 uomini è evidente come la retroguardia ne goda.

SETTE – Le volte in cui Mazzarri ha fallito la possibilità di vincere la terza gara in fila da quando allena l'Inter. 48 gare sulla panchina dell'Inter e il tecnico toscano non è mai riuscito a intascare i 3 punti più di due volte consecutive. Come si suol dire, tre indizi fanno una prova: ancora per l'Inter, in due anni, non è mai arrivato il terzo che desse la prova della competitività dei nerazzurri.

OTTO – I punti concessi dall'Inter in dieci giornate a squadre dall'undicesima posizione in giù. Un campionato si vince, o si fa bene, se non si perdono troppi punti per strada in quelli che non sono scontri diretti. L'Inter, sui trenta in palio sinora, ne ha lasciati per strada 8 contro avversari che attualmente figurano nella colonna destra della classifica.

NOVE – I gol subiti dai nerazzurri nelle tre sconfitte stagionali, una media di 3 a partita, troppi anche per giustificare una sconfitta. Quando non è serata, il bilancio difensivo è davvero magro.

DIECI – Gli uomini che hanno giocato ieri sera da titolare dopo essere scesi in campo dal primo minuto anche contro la Sampdoria. Sinora abbiamo snocciolato dati negativi, ma questo è uno da non sottovalutare soprattutto se nove di questi dieci (tutti tranne Vidic e Kuzmanovic) hanno giocato le ultime tre di campionato consecutivamente. La stanchezza non è solo una scusante.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Dom 02 novembre 2014 alle 11:30
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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