Il calcio, e più in generale lo sport, è sempre stato terreno fertile per la nascita di grossi personaggi, capaci di accendere la fantasia dei tifosi e anche quella dei semplici appassionati. Da Angelo a Massimo Moratti, da Helenio Herrera a José Mourinho, la storia dell'Iner è piena di personalità forti, di protagonisti di cui è bello scrivere e parlare anche a prescindere da ciò che accade in campo, dall'aspetto sportivo. L'Inter ha bisogno di personaggi, così come ne ha bisogno tutto il calcio italiano, e ora sembra averne trovato uno nuovo, affascinante anche perché poco conosciuto e proveniente da un mondo con cui raramente era capitato di avere a che fare in Italia.

Da martedì Erick Thohir - o meglio la sua International Sports Capital - è il nuovo azionista di maggioranza dell'Inter. Di lui si sapeva poco o nulla quando per la prima volta, in primavera, si è cominciato a parlare della possibilità che acquistasse l'Inter o alcune quote della società nerazzurra. Si sapeva solo che era proprietario di un 'piccolo' impero delle telecomunicazioni in patria nonostante la relativamente giovane età (43 anni) e che era un grande appassionato di sport. Poi, inevitabilmente, sono cominciate le ricerche, la voglia di saperne di più, la fame di notizie. La curiosità era e resta tanta, ma in questa sede proveremo a riassumere i tratti fondamentali del nuovo papà nerazzurro.

Erick Thohir, segno zodiacale gemelli, nasce a Giacarta il 30 maggio 1970. La passione per lo sport, basket e calcio soprattutto, nasce in giovane età, quando assieme al fratello Garibaldi - un nome decisamente insolito, ma a suo modo profetico - trascorreva nottate intere davanti alla tv per guardare le partite di calcio italiane e inglesi. Erick ha anche una sorella maggiore, Rika, che di mestiere fa l'arredatrice. Il padre Teddy ha sempre avuto una certa attenzione nella scelta dei nomi dei figli. Se Garibaldi doveva evocare il carattere indomito dell'eroe italiano, il nome Erick ha una radice ancora più affascinante se possibile. Il suo nome, come raccontò lo stesso Teddy a Erick quando era poco più di un bambino, deriva da Erick The Red, un vichingo, un esploratore norvegese e primo europeo a raggiungere la Groenlandia e a fondarvi un insediamento nordico, come racconta la saga a lui dedicata. Un colonizzatore, dunque, ma anche una personalità fortemente lungimirante: nell'anno mille a chi mai poteva venire in mente di andare a colonizzare un luogo selvaggio e sperduto come la Groenlandia? E allo stesso modo, a chi al giorno d'oggi potrebbe mai venir voglia di investire sul calcio italiano, con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni? A Erick il vichingo, ovviamente, che nella sua vita non si è mai lasciato spaventare dalle sfide.

La passione per lo sport viene alimentata ancora di più dal suo soggiorno negli Stati Uniti, dove ha completato gli studi con una laurea e un master in business administration. "Un giorno avrò un club di calcio tutto mio", la frase che sembra abbia pronunciato in quegli anni agli amici più cari. Malgrado l'altezza tipica degli asiatici, Thohir ha praticato il basket per anni: è stato capitano della squadra del liceo a Giacarta e di quella degli studenti indonesiani al college statunitense. Giocava playmaker e non saltava mai la partita del lunedì con gli amici, anche se da qualche anno gli impegni lavorativi lo frenano.

Rientrato in patria, inizia a lavorare nell'azienda del padre, l'Astra International. Un'azienda sana e piena di profitti, che solo nel 2012 ha fatturato 15,6 miliardi di dollari e ha dato lavoro a oltre 120 mila persone, fattore che rende la famiglia Thohir amatissima in patria. Nel 1993 comincia a costruire la sua fortuna, stimata in circa 25 miliardi di dollari: nasce in quell'anno, infatti, il Mahaka Group, attivo nell'editoria e nelle comunicazioni. Nel suo impero spiccano il quotidiano Republika e la televisione Jak TV, acquisiti nel 2011. Nel 2012, invece, inizia il suo impegno nel mondo del calcio: per 50 milioni di dollari acquista acquista il 67% del DC United, club di MLS. Del suo impero fanno parte anche il club di Nba dei Philadelphia 76ers (di cui detiene il 15%), la squadra di calcio indonesiana Persib Bandung e due squadre di basket indonesiane (Warriors e Satria Muda). Tutte prove generali prima del grande colpo, l'Inter, il club con cui Erick Thohir spera di fare il grande salto nel mondo dell'imprenditoria sportiva.

E il Thohir privato chi è? E' un uomo normalissimo, attaccatissimo alla famiglia e ai valori dell'Islam (di cui si definisce un praticante moderato). Per lavoro è sempre in giro per il mondo, ma se la domenica si trova a Giacarta non si perde per nessuna ragione al mondo il pranzo a casa del padre Teddy. Ama gli U2 e i Duran Duran, il vino rosso e la buona cucina. E la sua famiglia. E' sposato con Elizabeth Tjandra ed è padre di quattro figli, due alle elementari e due alle medie. Una leggenda confermata dallo stesso Thohir racconta che i suoi due gemelli nacquero nel 1999, appena dopo la finale di Champions League tra Manchester United e Bayern Monaco (2-1). Erick Thohir è una persona fortemente pragmatica, senza colpi di testa, guardie del corpo, vizi o feste sfrenate. Così nella vita, così nel lavoro. Thohir non comprerà mai Gareth Bale per 100 milioni di euro, ma farà tutto ciò che è in suo potere per rilanciare il marchio Inter, per ripianare le perdite e portare il club nerazzurro a una nuova età dell'oro.

Sezione: La Rubrica / Data: Sab 19 ottobre 2013 alle 00:30
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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