Da quando, precisamente, nel gioco del calcio esiste un regolamento in cui è contemplato lo schieramento di soli Under-25? Ah, non c'è scritto da nessuna parte? Bene, me ne rallegro. Quasi prendevo paura. Quasi, a forza di sentirmelo ripetere, pensavo fosse stata una nuova invenzione di Blatter o Platini. Non si sa mai...

Orbene, assodato ciò, mi chiedo: perché se uno prova a dire che vuole una rosa più giovane rispetto all'attuale questo si traduce immediatamente con l'esigenza di metter su un asilo? Capiamoci. Erick Thohir ha sempre parlato di svecchiare, di puntare a un progetto generale che dia più spazio ai potenziali campioni, ma non ha mai detto di voler trasformare l'Inter in un centro di raccolta per bambini amanti del calcio. C'è una bella differenza e travisare è facile, forse perché a qualcuno (come sempre) fa gioco farlo.

Mi si critica l'arrivo di Hernanes perché, udite udite, ha ''ben'' 28 anni. Stesso discorso per Vidic, un altro brontosauro di 39 ann... ehm no... di 36 ann... no... di 32 anni! E poi apriti cielo se Botta, Icardi o Kovacic continuano a iniziare dalla panchina.

Questi sono gli stessi che poi, non appena uno dei sopracitati sbaglia un gol o più semplicemente un passaggio, sono pronti a scartavetrarlo in pubblica piazza. Si vuole vincere con i giovani, ma non si ha la pazienza per aspettarli. Chi vorrebbe oggi tornare indietro e riconsegnare al Genoa i vari Milito, Motta e lo stesso Palacio solo perché non più Under-25? Oppure fare lo stesso con Lucio, con Figo, con Vieira. Calma, un momento, ragioniamo.

Il discorso giovani è apprezzabile, ma siamo in Italia e, dunque, va sempre accompagnato con l'asterisco ''bravi e già pronti''. Poi vanno gestiti con cura perché, a differenza di altre nazioni, qui si rischia seriamente di bruciare talenti in erba. La piazza nerazzurra, poi, è tra le più severe. Centellinare può sembrare follia, ma è l'unica via. Se poi a ciò aggiungiamo problemi fisici oggettivi, il quadro è completo. Kovacic ha saltato tutta la preparazione e tuttora paga un rallentamento d'inserimento non solo per colpe degli altri; Icardi, al netto delle malignità gratuite che si dicono sul suo conto, ha avuto grossi problemi fin dall'avvio della sua avventura a Milano, scaturiti poi in quel principio di pubalgia che ha reso necessario un intervento chirurgico; Botta arriva da un crociato rotto e da una realtà calcistica completamente diversa: chiedete ad Alvarez quanto ha penato per farsi apprezzare in nerazzurro.

La storia dimostra che nel calcio vince chi è bravo. In campo non va né la carta d'identità, né il curriculum. Mazzarri, poi, in tal senso è una certezza e chi dice il contrario dimostra una profonda mancanza di conoscenza della realtà. E poi bisogna decidere cosa si cerca: calcio fantasia? Calcio giovanile? Calcio del futuro? A me sembra che, per un verso o per l'altro, il fine di tutto sia la vittoria, almeno in un club come l'Inter. E questa del ''progetto giovani'' a ogni costo è soltanto l'ultima delle mode, l'ultima frontiera: benvenuti su "Pedofili del football". Moda nata subito dopo quella della mancanza di ''giocatori italiani senza cui non si vincerà mai nulla''. Poi il Triplete e tutti muti.

Quindi siamo sicuri? Blatter e Platini non si sono inventati nulla?  

Sezione: La Rubrica / Data: Gio 13 febbraio 2014 alle 00:30
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print