Se non venisse spontaneo amarla la odieremmo. La pazzia di questa Inter spesso diverte, ma a volte fa letteralmente infuriare il tifoso. Quante squadre sarebbero capaci di chiudere un primo tempo sul 4-0 e rischiare di farsi agguantare da un avversario apparentemente rassegnato? Stasera questa tragicommedia è andata in scena e per buona parte del secondo tempo ha esposto i campioni d’Italia a una fucilazione psicologica e, senza dubbio, mediatica senza precedenti. Poi per fortuna la natura ha seguito il suo corso e il Principe ha salvato dall’incubo la bella addormentata nerazzurra, consentendole di chiudere il conto con un pirotecnico 5-3. Il calcio è uno spettacolo, soprattutto quando propone così tanti gol, ma a volte sarebbe meglio evitare qualcuna di queste emozioni. Nota di cronaca: Balotelli ha letteralmente travolto il Palermo nel primo tempo, poi una volta abbandonato il campo per infortunio si è spento l’interruttore del gioco nerazzurro. Coincidenza?
Thiago Motta avrà vissuto un piccolo momento di delusione quando Mourinho ha comunicato alla squadra l’undici titolare. Il centrocampista, come ipotizzato alla vigilia, avrebbe dovuto giocare dal 1’, ma l’onore è toccato ancora a Muntari. In difesa, ancora una chance per Cordoba, stavolta al posto di Lucio. Panchina, finalmente (è il caso di dirlo), per Diego Milito dopo diverse settimane di assenza. Zenga gioca invece la carta a sorpresa Melinte, al posto dell’infortunato Balzaretti In attacco confermata la coppia Cavani-Miccoli, con Pastore trequartista. Prima svolta dell’incontro già al 6’: Balotelli lavora un buon pallone sulla line di fondo, si gira e viene atterrato da Melinte. Tagliavento non ha dubbi e concede il penalty, trasformato in modo perfetto da Eto’o. Un rigore che Balotelli avrebbe voluto tirare per il solo fatto di esserselo procurato, ma la ragion di stato, rappresentata dall’intervento di capitan Zanetti (che ha letteralmente trascinato via SuperMario), alla fine ha prevalso. L’abbraccio successivo tra i due attaccanti ha restituito serenità alla squadra, fresca di vantaggio. La replica rosanero è tutta in un sinistro sballato di Pastore, ben servito da Cassani. Decisamente più efficace invece il destro di Fabio Simplicio al 16’, respinto in tuffo da Julio Cesar che neutralizza la prima ghiotta occasione da gol degli ospiti. Sempre dalla linea di fondo nasce la possibilità del raddoppio: Eto’o sguscia via, mette in mezzo per l’accorrente Muntari ma Sirigu è superbo nella respinta d’istinto. Nell’azione successiva Cambiasso crossa un bel pallone da sinistra ma il ben appostato Balotelli manda colpevolmente fuori di testa.
Il match è piacevole, soprattutto perché il Palermo lascia giocare l’Inter, complice anche la necessità di recuperare lo svantaggio e di avanzare un baricentro già di per sé tendente alla metà campo avversaria. Tagliavento assegna al 26’ una punizione contestata dai 25 metri: Miccoli cerca l’angolo ma Julio Cesar è reattivo a sufficienza. Intorno alla mezz’ora anche Eto’o ha la palla buona, su assist di Balotelli in contropiede, ma il diagonale del camerunense viene respinto da Sirigu, senza trovare un nerazzurro pronto al tap in vincente. Un minuto dopo è Cambiasso che, dopo un triangolo con Stankovic dentro l’area, manda alto da ottima posizione con il destro, il piede sbagliato. L’Inter insiste e sembra convincersi del fatto che la difesa del Palermo non sia così impermeabile. Alla festa delle opportunità da rete partecipa così anche Maicon, che dopo una sgroppata inarrestabile costringe Sirigu a un altro intervento difficile. Sul corner successivo accade però l’inevitabile: Balotelli stacca bene di testa e fredda il portiere rosanero, stavolta impossibilitato a intervenire. Per la serie, tanto tuonò che piovve.
Due a zero e palla al centro, dunque, con Chivu che, diffidato, fa in tempo a meritarsi un cartellino giallo e dire addio a Livorno-Inter. Santon può iniziare a riscaldarsi per il match di domenica al Picchi. Cavani, che si è visto pochino, ha la palla buona al 39’, ma da destra spara altissimo sul disperato tentativo di recupero di Stankovic. Che sia la serata di Balotelli lo si evince, ancora una volta, al 43’, quando l’attaccante tocca da due passi in rete un pallone vagante tenuto vivo da Cambiasso. Il primo tempo da incubo per il Palermo non è ancora finito, perché un minuto dopo SuperMario, ancora lui, lavora un ottimo pallone in piena area e serve al bacio l’accorrente Eto’o, che firma la sua doppietta personale. Parlare di dominio nerazzurro sembra quasi un eufemismo, quando il tabellone numeroso indica Inter-Palermo 4-0 alla fine del primo tempo…
La ripresa propone due volti nuovi, uno per metà campo: Santon (accolto dagli applausi di San Siro) e Hernendez, rispettivamente al posto di Chivu e Melinte. L’inizio della ripresa non è entusiasmante per i padroni di casa, che perdono per infortunio subito il grande protagonista del match, Balotelli, sostituito dall’applauditissimo Milito. Un minuto dopo Miccoli, approfittando di un pasticcio difensivo, va in porta con il pallone per la rete dell’1-4. non è dato sapere cos’abbia detto Zenga ai suoi, ma di certo la scossa ha avuto effetto immediato. Per il bomber leccese, tra l’altro, è il primo gol segnato contro l’Inter, una piccola soddisfazione in una serata da dimenticare per la sua squadra. Una soddisfazione non la si nega a nessuno e l’Inter trova il modo di complicarsi la vita al 60’, consentendo a Hernandez di sfruttare al meglio un perfetto assist basso di Cassetti. Con la stessa facilità con cui i nerazzurri hanno bucato la difesa siciliana, gli ospiti riescono a dimezzare lo svantaggio.
Milito potrebbe ripristinare la calma al 19’, ma una deviazione avversaria impedisce al diagonale del Principe di infilarsi nell’angolo lontano dopo un ottimo passaggio di Maicon. Il cielo sopra San Siro si riempie di streghe al 66’, quando Miccoli firma un incredibile 3-4, con un bel pallonetto da dentro l’area dopo aver bruciato in velocità niente meno che Cordoba. Incredibile, sembra di assistere alla stessa partita, solo a maglie invertite. Un comodo 4-0 nel giro di 20 minuti diventa 4-3, un calo di concentrazione inspiegabile da parte dell’Inter, adesso terrorizzata dalla rimonta inarrestabile del Palermo. I guai non sembrano finire mai ed Eto’o è costretto a chiedere il cambio, sostituito dal rientrante Thiago Motta, il cui compito diventa tamponare la spinta del Palermo. Il centrocampista però non disdegna la fase offensiva e al 73’ cerca di sorprendere Sirigu con un sinistro dal cuore dell’area, senza tuttavia ottenere grandi risultati.
La fine dei patemi arriva all’83’, quando Maicon mostra i muscoli e va via di forza sulla linea di fondo, servendo poi un assist che Milito, con tutta la riconoscenza di questo mondo, trasforma nel suo ritorno al gol. Sul 5-3 il Palermo molla definitivamente la presa, anche perché il cronometro è più tiranno dell’attacco nerazzurro. I rosanero però dimostrano di avere metabolizzato il carattere ferreo del loro allenatore e meritano un applauso quanto meno per la reazione coraggiosa, resa vana però al fischio finale di Tagliavento. Tre punti preziosi per l’Inter, dunque, anche se troppo sofferti. Di note positive però la serata non è affatto avara: la splendida prova di Balotelli, l’ottimo primo tempo e il ritorno di Milito (con tanto di sigillo principesco) e Thiago Motta. Quanto basta per digerire 20 minuti di panico.
INTER-PALERMO 5-3
MARCATORI Eto’o (I) su rigore al 7’, Balotelli (I) al 33’ e al 42’, Eto’o (I) al 43 p.t.; Miccoli (P) al 3’, Hernandez (P) al 16’, Miccoli al 22’, Milito (I) al 38’ s.t.
INTER (4-3-1-2) Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Chivu (dal 1’ s.t. Santon); Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Eto’o (dal 29’ s.t. Motta), Balotelli (dal 3’ s.t. Milito) (Toldo, Lucio, Vieira, Mancini ). All. Mourinho
PALERMO (3-4-1-2) Sirigu; Kjaer, Goian, Migliaccio; Cassani, Simplicio (dal 40’ Nocerino), Bresciano, Melinte (dal 1’ s.t. Hernandez); Pastore (dal 38’ Bertolo); Cavani, Miccoli (Brichetto, Morganella, Blasi, Succi ). All. Zenga
ARBITRO Tagliavento di Terni
NOTE Ammoniti Chivu, Goian e Bertolo. Spettatori paganti 12.934 per un incasso di euro 517.360,00; abbonati 40.327 per una quota di euro 818.283,70. Tiri in porta 8-5 Tiri fuori 5-6. Angoli 8-2. In fuorigioco 1-1. Recuperi 0’ primo tempo, 4’ secondo tempo
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