Francesco Guidolin a 360 gradi intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L'ex tecnico dell'Udinese, tra le altre cose, conferma con forza la sua fede nerazzurra.

Com’è la Serie A vista da fuori?
"Mi piace molto il Napoli di Sarri, gioca un calcio bello, veloce ed elegante, con palla sempre a terra e con mentalità propositiva".

Napoli o Juve?
"Molto dipenderà dalla Champions, ma forse per lo scudetto la spunterà il Napoli, perché ha comprato un “giocatore” fondamentale: la consapevolezza di sé, della propria forza".

Che cosa pensa della Var?
"Qualcosa che non mi piace, ma non si deve tornare indietro. I dati sono incontrovertibili, gli errori sono diminuiti. Ma spesso quando c’è un gol, non sai se sia regolare oppure no e resti indeciso tra esultanza e dubbio. Non si spezza un’emozione".

Alle grandi squadre è stato vicino più volte.
"Vent’anni fa, in periodi diversi, mi cercarono Moratti e Cragnotti, arrivai a un centimetro da Inter e Lazio. Nel 2004 ebbi contatti con la Juve che poi prese Capello. Nel 2013 De Laurentiis mi chiamò per il Napoli e dissi di no perché ero sicuro che sarei rimasto all’Udinese per il resto della carriera: non è andata così, pazienza. Con De Laurentiis sono rimasto in ottimi rapporti".

E l’Inter, poco meno di un anno fa, si è presentò a casa sua per il dopo De Boer.
"E’ stata la scelta più dolorosa e tormentata perché sono interista. Da bambino ho vissuto l’epopea della Grande Inter, però mi venne offerto un ruolo da traghettatore. Intuii che sarei stato confermato solo se avessi vinto tutte le partite o quasi, eventualità impossibile. Così decisi di sfilarmi e presero Pioli. Bene uguale, resto interista".

Sezione: Focus / Data: Sab 07 ottobre 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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