Tanti temi a tinte nerazzurre nell'intervista esclusiva rilasciata da Zdravko Kuzmanovic a Il Posticipo. Il serbo, che ha appeso gli scarpini al chiodo da poco, è tornato con la mente al 2013, quando approdò all'Inter: "Avevo fatto bene con lo Stoccarda, così l’Inter mi ha chiamato perché gli serviva un centrocampista e ho detto ‘sì’. Volevo tornare in Italia: avevo altre due o tre proposte, ma l’Inter era una grande occasione per me. È stato un po’ difficile perché andavano e venivano tanti giocatori, c’erano stati anche tanti cambi in panchina. Con 30 giocatori forti in rosa non era facile giocare nell’Inter: se sbagliavi una partita quella dopo c’era un altro al posto tuo. È stata una grande esperienza, sono rimasto a Milano quasi per tre anni. È stato bello giocare con Zanetti, Cambiasso, Milito, Samuel, Stankovic: era una generazione d’oro". 

Pensa di essere arrivato all’Inter nel momento sbagliato?
"Sì. E mi dispiace per questo. Abbiamo giocato anche in Europa in quegli anni, però avremmo potuto e dovuto fare meglio. C’erano giocatori importanti, ma con tanti problemi. Però va bene così: il passato non si può cambiare ed io ripenso sempre con piacere a tutto quello che ho fatto nel calcio". 

Lei è stato allenato da Stramaccioni, Mazzarri, Mancini: con chi si è trovato meglio?
"È stato Stramaccioni a portarmi all’Inter: si vedeva che era giovane, c’era tanta pressione intorno a lui, però era una brava persona e un ottimo allenatore. Mazzarri era un tipo tosto, molto forte tatticamente, era arrivato dal Napoli e anche per lui l’Inter era un bel salto. Mancini è un grande allenatore e lo conferma quello che sta facendo con l’Italia. Lui e Prandelli sono grandi mister: gli faccio i complimenti". 

Come avete vissuto voi giocatori il passaggio da Moratti a Thohir nella stagione 2013-14?
"Noi eravamo calciatori e dovevamo pensare solo a scendere in campo. In quel momento io non ho dato peso a tutto quello che stava avvenendo intorno a me. Ho accettato quel cambiamento. Ero concentrato solamente sul campo come i miei compagni di squadra: non pensavamo ad altro". 

Che cosa ne pensa dell’eliminazione dell’Inter dalla Champions e dall’Europa?
"Sono molto triste. L’Inter ha una squadra fortissima e aveva l’obbligo di passare almeno la fase a gironi in Champions. Mi dispiace, la seguo con affetto ed è stato brutto vederla uscire così. Adesso bisogna concentrarsi sul campionato. La società ha fatto grossi investimenti, come Vidal, in attacco ci sono Lukaku e Martinez, poi Conte è un allenatore forte. L’Inter ha uno squadrone e deve portare a casa almeno un trofeo. Se non vincerà niente allora la stagione sarà sicuramente negativa". 

Cosa ne dice di Ibrahimovic?
"Penso che Ibra abbia sbagliato ad andare al Barcellona perché in Italia era un fenomeno. Guardate come sta giocando adesso in Serie A! Ibra ha segnato tanti gol col Barça, ma non ha giocato sempre. Messi allora era il numero uno al mondo. Sfidarli è stato bello ma difficile. Ibra fisicamente era un animale: lo considero tuttora il migliore attaccante che ho affrontato. Mi piace la sua mentalità vincente. Zlatan sa di essere forte e lo dimostra ogni partita: è davvero tanta roba". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 11 dicembre 2020 alle 10:46
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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