Tornato al Parma, via Inter, dopo la sfortunata esperienza con lo Sparta Praga, Jonathan Biabiany è pronto per ripartire: "Sono molto contento di questa terza avventura al Parma, la città e la piazza mi piacciono molto e proprio per questo ho fatto la scelta. Dopo l’esperienza all’estero, che non è andata bene, più a livello personale che calcistico, ho ricevuto diverse proposte, ma ho voluto il Parma perché in passato mi ero trovato benissimo. L’obiettivo di squadra è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile, mentre a livello personale vorrei tornare al 100%, facendo vedere chi sono e soprattutto far capire che l’ultimo anno è andato male non tanto per mie qualità ma per altri problemi. Allo Sparta Praga non erano inclini ad avere tanti stranieri nella stessa squadra. Essere fischiati dagli stessi tifosi non è stato facile".

Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l'ala francese ha ripercorso gli ultimi anni di carriera, dallo stop del 2014 per un problema cardiaco e il mancato passaggio al Milan, fino ai ricordi con la maglia dell'Inter: "Quando ho scoperto il problema cardiaco ero nel punto più alto della mia carriera, è stata una frenata. Il primo obiettivo era tornare in salute e poi tornare in campo. Dopo che sono andato in America a fare l’ultima prova ho avuto l’ok dei dottori e mi sono convinto a tornare. Ormai sono passati 4 anni e quasi mi sono dimenticato di quel momento. Fin dalla prima visita molto invasiva, il risultato era stato positivo e non ho mai pensato di dover smettere, ma se avessi dovuto farlo non avrei fatto drammi. Inter? Io dell’Inter posso solo parlare bene. Lì sono cresciuto, ho fatto i prima passi da professionista e vinto le prime coppe. Dopo il problema cardiaco è stata la squadra che mi ha riaperto le porte e ho solo bei ricordi legati a squadra e compagni. Posso solo ringraziare e nient’altro. Ho ancora dei contatti con dirigenti e giocatori, ho un ottimo rapporto con loro ed è bello sentirsi".

Infine, Biabiany ha parlato di Coutinho e Kondogbia, suoi compagni nelle diverse esperienze in nerazzurro: "Quando era arrivato, Coutinho aveva impressionato tutti, gli mancava solo la fisicità perché aveva solo 17 anni, ma si capiva che aveva grande talento. Avevamo legato molto e ci sentiamo ancora, anche se è più complesso sentirsi perché è molto ricercato. Ogni tanto ci scriviamo su Instagram. Sento anche Kondogbia. Lui è stato molto criticato in Italia, ma a volte è difficile arrivare in un campionato nuovo e dimostrare subito le proprie capacità. Serve un po’ di pazienza, ma io sono convinto che sia un grande giocatore e ora al Valencia ha trovato continuità e sta facendo molto bene". 

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Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 12 ottobre 2018 alle 21:56
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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