"Felicissimo per la grassa vittoria contro l'Udinese, leggo l'editoriale della mezzanotte di Lapo De Carlo e improvvisamente i piedi mi si saldano al suolo. Disamina perfetta della gara (come sempre da quando ho il piacere di leggerlo)  che porta ad un unico imperativo: gambe in spalla e pedalare perchè il campionato è lungo, gli avversari sono, ancora, "più attrezzati" di noi e quella nerazzurra nonostante i progressi innaturali fatti dalla banda Mancini, dimostra (ovviamente!) qualche distonia (divertentissima la descrizione dell'idea di gioco di Guarin!); perciò mi auguro che queste considerazioni che un tifoso che ama l'Inter non può che condividere, vengano custodite nella mente  e nel cuore di chi scende sul prato verde per mantenere quella giusta umiltà che fa di un gruppo di ottimi giocatori una squadra vincente. P.S. rivedo il gol di Brozovic e ancora mi vengono i brividi! #epicbrozo Amala!".

Ernesto

 

"Cara redazione,
scrivo il giorno dopo la vittoria per 0-4 contro l'Udinese, per dire le mie considerazioni sul momento.
Inizio col dire che manca una partita alla sosta, più la Coppa Italia, col Cagliari si deve vincere senza se e senza ma, sono in b!
Contro la Lazio, una Lazio in crisi, serve una buona partita, sull'onda delle ultime due-tre. Dopo Napoli si è vista la scossa, prima in casa col Genoa, concedendo niente e segnando un gol e poi ieri sera, con una bella prestazione, segnando 4 gol di cui tre su regali loro. Ma anche questo è un punto a favore, siamo cinici, ci hanno concesso tre palle, noi li abbiamo puniti con tre gol, benissimo. Peccato per il gol sbagliato da Jovetic all'inizio, si è rifatto dopo.
E vorrei parlare anche di questo, la convivenza Jovetic-Icardi, ieri sera i migliori dell'attacco perché Perisic era luce ed ombre e Ljajic si vedeva che era sfinito dopo Napoli e Genoa. Se riusciamo a mettere assieme le prestazioni di jojo e icardi di ieri e quella di Ljajic col Napoli, allora siamo perfetti in attacco. Altra cosa da sistemare è giocare tutti insieme, bisogna essere più squadra, e allora possiamo arrivare lontano.
Un appunto sul centrocampo, Guarin e Melo non hanno giocato malissimo, ma neanche bene, diciamo rimandati entrambi alla partita contro la Lazio. Però sono sempre più convinto che serva un grande centocampista come lo era Thiago Motta del Triplete. Secondo me serve Biglia per fare il salto di qualità che ci manca.
Ho detto che abbiamo ritrovato l'Icardi che segna e serve, Jovetic che gioca bene e segna, che ora bisogna ritrovare Ljajic e Perisic; dico che Montoya mi ha convinto a tratti, all'inizio serbrava disorientato che è normale quando non gioci per 6 mesi, poi però ha fatto una buona partita ed è meglio di Santon! Io lo rischiererei contro la Lazio, quella di ieri sera era la miglior squadra possibile, sostituendo a Melo, Biglia o Pirlo allora siamo una grande squadra.

Un saluto".

Davide

 

"Gentile Redazione,

   eccezion fatta per quell’abboccamento alla simulazione di Widmer (tramutatasi poi in un giallo ingiusto per Telles), saranno stati anche i toni concilianti ma “esortativi” manifestati sugli arbitri dal presidente Thohir nell’intervista pre-trasferta friulana, anzi direi di più, quasi suadenti, di sicuro non sguaiati come una parte della solita stampa “cialtrona” aveva tentato di farli passare (quasi fossero la differita traduzione british delle “rimostranze arbitrali” a caldo del tecnico), ma l’unico “assente” dalla cronaca della partita di ieri sera è stato, tutto sommato, il direttore di gara Massa, come se quest’ultimo avesse voluto sublimare la sua invocata neutralità. Solo la Gazzetta (per inciso tramite Marco Iaria) “è riuscita” ad attribuire quella scorrettezza a Thereau anziché al compagno svizzero, superandosi poi nello scorgere “un tocco veniale” di Telles. Roba da Dan Brown, Il Codice da Vinci e da “scotoma” solo presunto (ossia quel fenomeno psicologico citato erroneamente in quel film per il quale l’occhio vede solo ciò che la mente vuole vedere che, invece, si chiamerebbe “pareidolia”). L’arbitro ligure, se non altro, si è confermato - al di là di qualche sbavatura algebricamente ininfluente - un vero e proprio talismano nelle gare dirette fuori casa in campionato: in una manita di occasioni, en plein di vittorie nerazzurre col corredo di 13 gol fatti e 2 soli subiti e con l’ulteriore particolarità che gli ultimi 3 successi - con lui a dirigere - hanno visto sempre un diverso marcatore multiplo come protagonista: prima una doppietta di Hernanes (contro la Lazio nella stagione scorsa), poi quella di Jovetic (col Carpi quest’anno) e ieri sera l’ultima, quella di Icardi. Conduzione talmente “neutra” - si diceva - che più di qualche osservatore, magari smemorato o forse solo un po’ infreddolito, a fine gara avrebbe potuto financo confondere la vera identità del direttore di gara: si trattava dell’arbitro Imperia di Massa o Massa di Imperia? La seconda che ho scritto. Anche la maggior parte degli appassionati nordestini pare abbia commentato - nella lingua locale - la sua direzione con un “Anca massa!” (nel senso di “perfino troppo“ ..... neutrale), facendo riferimento forse ad almeno un paio di gialli risparmiati a F.Melo (che era in diffida). Ma è la compensazione, bellezza! Questa rediviva! Freddure vernacolari ed ironie assortite a parte, va detto subito - per onestà di giudizio - che i friulani hanno pagato probabilmente oltre le previsioni le contemporanee assenze per squalifica dei 2 difensori centrali titolari - Danilo e Felipe (con in aggiunta i “pericoli” portati in dote da seconde linee adattate o reduci da acciacchi fisici, leggasi, rispettivamente, Piris e Wague) - nonché quella per infortunio di Badu, il forte mediano ghanese messo solitamente a protezione della difesa che nello scacchiere bianconero di quest’anno ha preso il posto del brasiliano Allan ceduto al Napoli. Ed è stato singolare poi che i friulani - pur approntando ieri la stessa difesa a 3  raffazzonata schierata a suo tempo contro l’altra squadra di Milano (Karnezis - Wague, Domizzi, Piris) non siano riusciti a replicare nel 2° tempo la quasi rimonta integrale riuscita invece sui rossoneri (che avevano chiuso la prima frazione sullo 0-3), non tanto perché i marcatori bianconeri di allora (Badu e D. Zapata) fossero ieri assenti per infortunio, bensì perché stavolta i bianconeri avevano di fronte semplicemente quella squadra di Milano non certo abituata a certe pratiche simil-turche (vero Ancelotti?), che, infatti, ha “infierito” su di loro anche nella 2a frazione di gioco.  
   
   Dopo aver dato ai rossoneri il loro "giusto pane quotidiano” sotto forma di meritato scherno (apriti cielo se i media - a parti milanesi invertite - avessero potuto “liberamente” sguazzare tra una “demenziale” conduzione della vicenda ‘stadio di proprietà’ ed, in alternativa ondivaga, a quella di un San Siro da ammodernare; tra un fantomatico compratore orientale di cui non si avverte nemmeno più il ronzio finanziario; tra un AD bifronte - mezzo Adriano e mezzo Barbara - manco fosse un Giano in salsa rossonera e “doppio” anche nel suo essere inviso chi ai tifosi, chi - pare - addirittura al padre, o infine tra un libro paga  degli allenatori che a breve - “grazie” magari ad una fatal Verona in versione export e finora mai vincente - potrebbe avere più pagine di quelle dei mastrini tenuti dal Ragionier Spinelli per la contabilità delle olgettine in versione escort in quel di Arcore), veniamo finalmente ad un entusiastico commento sul prosieguo della luna di miele nerazzurra, ché a decantarla troppo si dovrebbe chiedere eventualmente un (parziale) trapianto di lingua ai maestri parolai della controparte mediatica. Mancini non finisce più di stupire avendo presentato la 16.ma formazione diversa in altrettante giornate di campionato con in aggiunta l’azzardo della titolarità assegnata all’(ex) desaparecido Montoya, sorprendendo così tutti (osservatori, appassionati, ma forse anche tecnico e giocatori rivali) con la rinuncia al tanto pronosticato allestimento a specchio sull’avversario di turno, una sorta di marchio di fabbrica stagionale di Mancini. La scelta caduta su quello schieramento 4-2-3-1 alla vecchia maniera mourinhana, ossia con le ali più o meno “false” ed intercambiabili (Perisic e Ljajic) a dar manforte ad una linea di centrocampo concepita, nella fattispecie, col massimo sprezzo del pericolo - attraverso interpreti “prìncipi” dell’anarchia tattica (Guarin) o dalla dinamicità poco esplosiva (F. Melo) - è stata la chiave di volta per indirizzare positivamente la partita (dopo un’iniziale fase di sofferenza) ed incamerare altri 3 punti, anche al di là degli evidenti errori gentilmente omaggiati dalla difesa bianconera. Ci si potrà ora godere - stravaccati sul divano di casa o comunque in panciolle - gli esiti domenicali delle “lotte fratricide” fra le cosiddette inseguitrici. E per fortuna che una volta le chiamavano “7 sorelle”, ma qualcuna potrà pur essere stata “adottiva” o no!? Come dite? Balotelli gioca(?) in un team depennato dalla lista degli invitati per manifesta inconcludenza tecnica - nonché discontinuità - che sta facendo arrossire di vergogna persino gli aedi rossoneri più ortodossi? “Cribbio”, non me n’ero accorto, dopo i risultati bulimici conseguiti con ultima e penultima in classifica! E domenica prossima costoro partiranno verso la cosiddetta “terz’ultima” spiaggia in terra frusinate.... 

   Ma se Sparta/Milan piange, Atene/Lazio non ride. L’altra sorella “diseredata”, infatti, costretta ad inseguire i nerazzurri non solo in classifica ma anche a livello di date di calendario (complice anche l’Europa League) - siano esse quella di campionato (loro a giocare di lunedì, i nerazzurri al sabato) o di Coppa Italia (i romani in campo di giovedì, i milanesi al martedì) - si troverà probabilmente nelle condizioni peggiori per affrontare la prossima trasferta prenatalizia in casa nerazzurra (al di là dei piacevoli ricordi interisti di un altro 20 dicembre risalenti a più di un lustro fa): tra un presidente Lotito messo all’indice dagli appassionati locali, un tecnico Pioli con l’acqua alla gola ed in odore di esonero, una tifoseria inferocita riscopertasi pure in versione “agronoma” dopo quella “istituzionalmente ornitologica” (leggasi aquila) ed una rosa in balia di alcuni “malpancisti” potenzialmente destabilizzanti (in primis Keita B., poi ciclicamente Klose, Marchetti e Candreva) o di una malasorte a dir poco grottesca (vedasi dinamica e conseguenze dell’infortunio occorso a Lulic in palestra, sul quale magari i dietrologi più accaniti potrebbero aver ravvisato pure una qualche “vendetta soprannaturale” per quell’impunita entrataccia killer su Salah nell’ultimo derby capitolino....). Secondo logica - che nel calcio non sempre mette radici - e di fronte ad un’Inter del genere, riscopertasi anche più prolifica con 10 gol nelle ultime 4 uscite (ora 4°/5° attacco del campionato), potrebbe bastare anche il minimo sindacale dell’ennesimo 1-0 per santificare al meglio le feste e rimpinguare l’ennesimo filotto di vittorie. Tanto più che la (presunta) crisi di Icardi si è “rivelata” solo mediatica e pure Jovetic ha goduto di un risveglio agonistico quasi da top scorer con quel “cucchiaio” sopraffino servito al malcapitato Karnezis (manco fossero stati, a turno, “il paziente” Robert De Niro e Mancini il professor Robin Williams nella famosa pellicola “Risvegli”), tacitando così persino gli statistici più esigenti, nonché le immancabili cassandre del calciomercato. La sola speranza è che il prosieguo e soprattutto il finale di questo campionato denotino “effetti collaterali” giusto all’opposto di quelli rappresentati drammaticamente in quel film. 

   Cordiali saluti".

Orlando

 

"Cara redazione
Ieri si è conclusa un'altra gara nella migliore delle maniere: portando a casa i tre punti, oltre che a un risultato molto rotondo.
Nonostante ciò, non riesco ad esserne felice. Ancora ascolto l'eco delle parole di Gasperini della settimana scorsa, dove a fine gara dichiarò di aver visto un Genoa migliore dell'Inter, nonostante il risultato. Inutile dire quanto si sbagliasse, la superiorità a Genova è stata schiacciante, notevole, innegabile.
Se però ieri a fine gara Colantuono avesse detto le stesse parole, stavolta si, gli avrei dato ragione.
E' vero, abbiamo fatto 4 reti, di cui però tre sono merito di retropassaggi suicidi (su cui ci si può vantare solo di pressing e freddezza) e il quarto su tiro da fuori. Non ricordo nemmeno un azione giunta in area e culminata con un tiro, nemmeno una. E questo nonostante entrambi i centrali difensivi titolari friulani fossero squalificati, e nonostante Mancini si sia affidato a un modulo molto offensivo. Ricordo invece un'Udinese molto propositiva, molto pericolosa e grazie al cielo il solito Handanovic miracoloso.
Volendo trovare delle ragioni, credo che siano da distribuire nella maniera seguente:
1. Utilizzare due mediani invece di tre rende la squadra più leggera, si, ma quei due devono reggere il 50% in più ciascuno. Ora, uno come Felipe Melo è in grado di reggere tutta questa pressione (nonostante anche lui abbia perso due/tre palloni molto facili se ben ricordo), mentre Guarin è totalmente inadatto..occasioni buttate, palloni gettati via, copertura insufficiente, ma perché schierare proprio lui con gente come Medel, Kondogbia, Brozovic o addirittura Gnoukouri in alternativa?? In un punto così delicato e cruciale della formazione, dai..
Se è vero che la Juventus lo vuole vi prego, vi prego, vi prego, diamolo via, incassiamo e buona notte ai suonatori. Non è da Inter, non lo è mai stato e a quest'età di certo la storia non cambierà.
2. Sempre il solito problema Icardi. E' vero, ha fatto una doppietta, ma su due gol entrambi sono arrivati per merito di palle fortuite, gli rendo il merito della freddezza, indubbiamente, ma il suo movimento è totalmente nullo, e con lui si sente sempre la minoranza numerica, sembra sempre di giocare in 10..
Detto ciò, si attendono i rinforzi "puntuali" di Gennaio..pare che Montoya, nonostante la buona prestazione di ieri, partirà ad ogni modo, e dunque immagino si punterà su un terzino destro. Spero non si parli davvero di Jacopo Sala, il ragazzo è promettente ma comunque ancora non abbastanza, Peres, Vrsaljko, Meunier, ecco chi potrebbe fare davvero la differenza, non interveniamo per il puro gusto di intervenire, cerchiamo di migliorare, per favore..
Per lo stesso motivo, mi sento di consigliare vivamente un mio pupillo, secondo me molto adatto al nostro stile di gioco molto muscolare: Granit Xhaka, mediano del Borussia M'Gladbach: 22 anni, piccolo ma fortissimo, piedi ottimi e tanta, tanta corsa. Nativo di Basilea, ha come lingua madre dunque il francese, così da potersi intendere perfettamente con Kondo, e con quei due in mediana, li ci si divertirebbe si..
Adesso però rimbocchiamoci le maniche e subito a lavorare, due partite ci separano dalla pausa, entrambe piuttoto delicate, la Juve inizia a macinare e dobbiamo tenere quei sei punticini sempre vivi, l'obbligo con la Lazio è vincere.

Amala".

Andrea

 

"Gentile redazione la nostra Beneamata va bene, però incomincia a preoccuparmi l'ascesa dei gobbi della Juventus. Il loro organico purtroppo è superiore al nostro, e questo lo sapevamo, però a gennaio possiamo porre rimedio con degli acquisti mirati a rinforzare le carenze della nostra squadra. Comincerei con l'attacco, dove a mio avviso serve un vice Icardi; J. Calleri sembra davvero bravo e se dovesse arrivare il passaporto comunitario entro gennaio sarebbe da prenderlo subito senza prestarlo ad altri;se ciò non accadesse lo presterei al Palermo che cerca un attaccante e quindi lo farebbe giocare, cercando di ottenere un opzione su Franco Vazquez che a giugno lascerà Palermo; secondo me sarebbe l'unico giocatore che può fare da collante tra centrocampo e attacco ed è veramente forte. Poi un ala....ce ne sono diversi che vanno in scadenza a giugno. ..e un difensore centrale che possa essere  all'altezza di Murillo e Miranda; Ranocchia e J.Jesus non mi convincono .Ricapitolando...un centravanti un ala e un centrale difensivo. Questo è un campionato da vincere. ....AMALA".

Francesco

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 14 dicembre 2015 alle 23:55
Autore: Redazione FcInterNews.it
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