Quindici giorni dopo Verona. Due settimane dopo un diverbio che ha rischiato seriamente di far saltare lo spogliatoio del Cagliari, vero punto di forza degli ultimi successi, targati Ballardini prima e Allegri poi, di una squadra che negli anni è cresciuta e si è rinforzata a un punto tale da non potersi più accontentare della salvezza come obiettivo minimo da raggiungere. Così il Cagliari si presenterà domenica al Sant’Elia, quando, alle 12,30, riceverà la visita dei Campioni d’Italia e d’Europa dell’Inter. Sarà la prova del nove. Non tanto per il risultato, che passa giocoforza in secondo piano quando si affronta una squadra di grandi campioni. Gli uomini di Bisoli dovranno anzitutto capire e far capire se la pax raggiunta la scorsa settimana tra senatori e tecnico è destinata a durare o meno. I rossoblù sono chiamati a una dimostrazione di serenità e personalità, il che sarebbe sintomo evidente di un ritrovato spirito di gruppo. Solo in questo modo Conti e compagni potranno creare problemi all’Inter.
Le capacità tecniche e quelle carismatiche non mancano certo a una squadra che, con Allegri alla sua guida, ha saputo creare più di un grattacapo all’undici allenato nelle ultime due stagioni da Mourinho. E allora oltre alle scelte di Bisoli saranno determinanti l’unione d’intenti e la tranquillità nell’affrontare una partita sulla carta proibitiva. Il tecnico ex cesenate ama ripetere che, prima del fischio d’inizio, si parte tutti dallo 0-0, e, nel calcio moderno, non esistono vinti e vincitori prima che l’arbitro ponga fine all’incontro. Anche per questo motivo, Bisoli sta facendo allenare la sua squadra in funzione dell’incontro di domenica e del suo orario inusuale. La partitella del giovedì si è disputata alle 12,30, in modo tale da consentire ai giocatori un impatto meno traumatico con l’impegno di domenica. Le altre sedute di allenamento settimanali si sono tenute nelle prime ore del pomeriggio. Pranzo dunque costantemente anticipato. Domenica non ci si potrà sottrarre alla pastasciutta delle 9,30. L’esperienza di Bari ha infatti dato un’idea ai rossoblù di quelle che sono le incognite di una gara da disputarsi alle 12,30.
Acquafresca e Pinardi hanno pagato sul campo il fatto di non essersi adeguatamente nutriti durante la mattinata. Proprio il fatto di aver già disputato in questo campionato una gara nel nuovo orario previsto dallo spezzatino televisivo, potrebbe favorire gli uomini di Bisoli di fronte ai nerazzurri. Il tecnico dei sardi però ha da pensare anche e sopratutto alla formazione da anteporre all’Inter. In questi allenamenti sta valutando la condizione dei suoi giocatori, e sperimentando alternative di gioco che possano limitare e allo stesso tempo creare problemi a Eto’o e compagni. Solo all’ultimo Bisoli scioglierà le riserve riguardo al modulo da adottare. L’amletico dubbio è tra la conferma del solito 4-3-1-2 o l’utilizzo di un 4-2-3-1 che possa riprodurre a specchio la tattica degli avversari.
DIFESA - Davanti ad Agazzi, dovrebbe essere confermato il consueto schieramento difensivo. Con Pisano, Canini, Astori e, salvo imprevisti, Agostini. Ariaudo, rientrato dalla Bielorussia, dove con l'Under 21 è stato eliminato dagli Europei e dalle Olimpiadi, si sta allenando in differenziato, e non pare dunque poter insidiare il posto da titolare al vice capitano. Con quest'assetto la difesa è ad oggi il reparto che più di ogni altro ha convinto nel Cagliari. Contro l'Inter servirà grande abnegazione collettiva: impossibile infatti pensare di poter fermare gente come Eto'o con le sole capacità dei singoli.
CENTROCAMPO - La linea mediana dovrebbe schierarsi a tre. Certi del posto Biondini e Nainggolan, insieme a loro dovrebbe tornare a giocare dall'inizio Daniele Conti. Il Capitano, dopo l'infortunio subito contro la Roma e i dissapori con il tecnico, è pronto a riprendere in mano il suo Cagliari. Con Bisoli però niente va dato per scontato. L'esclusione di Lazzari dovrebbe essere una logica esplicazione della conclamata coerenza del tecnico, che terrebbe fuori l'azzurro per il semplice fatto che, dopo Verona, non si è mai potuto allenare con il resto del gruppo, essendo parte della spedizione di Prandelli. Da non scartare però l'opzione di un centrocampo a due e di una squadra schierata "a specchio" rispetto agli uomini di Benitez. Nel 4-2-3-1, troverebbe sicuramente posto Nainggolan, mentre al fianco del belga si giocherebbero una maglia Conti e Biondini.
ATTACCO - Laddove il 4-3-1-2 dovesse essere confermato, Cossu sarà il trequartista alle spalle di Matri e Acquafresca. Malgrado Nenè scalpiti e chieda un posto da titolare a suon di gol nelle amichevoli, Bisoli dovrebbe preferire ancora una volta la coppia d'attacco tutta italiana. La scelta del 4-2-3-1 potrebbe invece portare all'esclusione di uno dei due attaccanti finora sempre, o quasi, presenti dall'inizio. Davanti alla cerniera di centrocampo giocherebbero infatti Cossu come rifinitore centrale, con Pinardi da un lato e presumibilmente Matri dall'altro. A quel punto la boa offensiva sarebbe Nenè, più propenso al ruolo in quanto più dotato sia fisicamente che tecnicamente rispetto ad Acquafresca.
Autore: Fabrizio Romano
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