Mario Balotelli è entrato nella storia; erano infatti 63 anni che un italiano, così giovane, non metteva a segno 17 gol in Serie A. L’ultimo a riuscirci è stato niente meno che Giampiero Boniperti, che però ci riuscì in 24 gare, a differenza delle 52 giocate da SuperMario. La grande gara di Parma, un campo che porta davvero bene al numero 45 nerazzurro, ha riaperto i discorsi relativi a una sua convocazione al Mondiale di Sudafrica, soprattutto dopo le sue parole nel post-gara. “Esulterò solo nella Finale Mondiale”, frase snocciolata con la sua solita faccia da tosta, una faccia che ha forse perso quel sorriso che lo contraddistingue fuori dal rettangolo verde. Troppe parole sul suo costo, spesso non gradevoli, parole che lo dipingono come un immaturo, nonostante tutti gli insulti subiti dalle diverse curve italiane, e nonostante in un’occasione sia stato persino costretto a scusarsi e a rettificare parole sì dure, ma che erano il frutto di 90 minuti di fischi e di persecuzione, a tratti ingiustificata. Le polemiche, le parole di uno strappo con Mourinho, non sono di certo una cosa gradita per un ragazzo che ha solo 19 anni e che ha tanta pressione addosso, come se da lui dipendessero i destini di un'intera squadra e le gioie di un popolo, quello di fede nerazzurra. Mario è un solo un ragazzo, certo ha un carattere particolare, ma si sa, i grandi campioni non li puoi controllare, sia dentro che fuori dal campo, per loro non ci sono schemi.

Capitolo nazionale: un capitolo che troverà il suo epilogo in maggio, quando Lippi diramerà le sue convocazioni. I pro e i contro per Mario si sprecano; c’è chi lo vuole in Sudafrica, perchè è un talento è può fare comodo, e c’è chi non lo vuole, per i suoi atteggiamenti che potrebbero minare l’armonia di un gruppo già formato. L’ultima parola spetta a Marcello Lippi, da sempre chiaro sulle potenzialità del 19enne nerazzurro, che se trovasse continuità di prestazione metterebbe davvero in crisi il commissario tecnico sino all'ultimo istante.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 12 febbraio 2010 alle 09:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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