L’Adriano Galliani di Cina: così, in maniera forse un po’ azzardata, viene descritto in patria Jun Liu, il nuovo Ceo dell’Inter nominato nei giorni scorsi con incarico ad interim a corredo dell’arrivo di Stefano Pioli come allenatore e dopo le dimissioni di Michael Bolingbroke, rappresentante dell’ex socio di maggioranza Erick Thohir. Il paragone tra il 40enne laureato presso l’Università di Nanchino, uomo di fiducia di Zhang Jindong e già vice-presidente di Suning Sports Group, e l’ad uscente del Milan nasce in modo particolare dall’abilità dimostrata da Jun in sede di calciomercato.

In modo particolare, vengono ricordati la plusvalenza ottenuta nel 2015 dalla cessione del centrocampista Deng Zhuoxiang allo Shanghai Shenhua, che ha speso 1,3 milioni di euro per prelevarlo dall’allora Jiangsu Sainty che aveva speso soltanto 700mila per prenderlo dallo Shangdong Luneng, oppure l’eccellente valorizzazione effettuata con Xi Wu, comprato sempre dallo Shenhua per 2,3 milioni di euro, la cifra più alta mai spesa prima dell’avvento di Suning e delle conseguenti spese faraoniche, e oggi valutato almeno sei volte tanto in patria. Ultimo colpo, la cessione, avvenuta nel gennaio del 2016, di Sun Ke al Tianjin Quanjian, che aveva messo le mani sul giocatore nel giugno 2015 ma ha dovuto restituirlo allo Jiangsu per complicazioni con lo sponsor, per poi ricomprarlo spendendo quasi 10 milioni di euro grazie a particolari condizioni strappate dallo stesso Liu. Ovviamente la Cina e l’Italia sono due mercati completamente diversi, ma, sostengono in patria, l’abilità negli affari di Liu Jun può tornare utile anche agli uomini mercato nerazzurri. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 novembre 2016 alle 22:30 / Fonte: Sports.qq.com
Autore: Redazione FcInterNews.it
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