"Con la Lazio capirò a che punto siamo col progetto, con le mie idee di gioco. Per assimilare certi concetti serve molto tempo e solo il portiere, inteso come ruolo, potrebbe adattarsi più in fretta". Così Gian Piero Gasperini spiega il suo lavoro all'Atalanta. Nell'intervista alla Gazzetta dello Sport, immancabile il riferimento all'Inter.

Un progetto che all’Inter non fu recepito.
"All’Inter fu bocciata l’idea di Gasperini, la squadra era nella fase discendente però essendo stato mandato via dopo sole tre partite credo di aver inciso poco in negativo: lì non fu accettata né la proposta di gioco né un metodo di allenamento che comportava un lavoro intenso e nuovo".

Percassi si è innamorato di lei vedendo il Genoa fare a pezzetti l’Atalanta per due anni di fila al Comunale. Poi ha confessato che non immaginava di riuscire a convincerla.
"Pensavo di stare fermo un anno. Tra Europei e Coppa America avevo previsto un’abbuffata di partite in tv e invece... Con il Genoa era giusto salutarsi: il percorso assieme a Preziosi si era concluso. Ci siamo lasciati bene ma non aver potuto giocare l’Europa League dopo averla conquistata sul campo (il Genoa nel 2015 non ottenne la licenza Uefa, ndr) è una ferita aperta: 59 punti, in Europa davanti all’Inter, non potevo pretendere di più... Fu un peccato mortale. Ora però sono concentrato su un nuovo progetto: Percassi mi conquistato con l’entusiasmo e la volontà di fare qualcosa di importante".

Che campionato sarà?
"La Juve vincente: ha indebolito Napoli e Roma prendendo Higuain e Pjanic. All’estero invece c’è più qualità di gioco. Nella fascia media sarà una battaglia durissima: il Torino ha fatto qualcosa in più ma tutte si sono rinforzate, poi delle neo promosse almeno una si salva e ci sarà da sudare".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 19 agosto 2016 alle 09:57 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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