Torna alla vittoria l’Inter di Roberto Mancini in quel di Bologna e momentaneamente torna anche in vetta alla classifica nell’attesa dei match di questa sera. Nell’appuntamento odierno con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere i numeri che hanno caratterizzato la gara del 'Dall’Ara'.
ZERO - Minuti e 53 secondi, quelli che mancavano al termine della gara quando Samir Handanovic si è trasformato in BatmHandanovic per negare a Mattia Destro il gol del pareggio che avrebbe privato l’Inter della gioia della vittoria ritrovata.
UNO - L’errore di Alex Ferrari, decisivo ai fini del risultato. Il liscio del terzino destro di Delio Rossi ha liberato Adem Ljajic davanti a Da Costa per metterlo in condizione di servire Mauro Icardi e permettergli di realizzare il gol vittoria.
DUE - Gli assist consecutivi dei nerazzurri. Prima Biabiany per Perisic, ora Ljajic per Icardi: due giocate che hanno il valore di due gol. Fino alla gara con il Palermo solamente Alex Telles aveva assistito da calcio d’angolo un gol per l’Inter, contro il Verona. Ora i nerazzurri salgono a quota tre assist stagionali sottolineando come questa squadra, quando entra in partita, è in grado di segnare in ogni momento.
TRE - I cartellini rossi somministrati all’Inter nelle prime dieci gare stagionali. Nella scorsa stagione in totale furono 5, adesso a poco meno di un quarto di gare giocate, i nerazzurri hanno già collezionato le espulsioni di Miranda, Murillo e Felipe Melo. Di questi, verosimilmente l’unico corretto a termini di regolamento è stato quello per il difensore ex Atletico, mentre gli ultimi due consecutivi appaiono quantomeno eccessivi.
QUATTRO - I passaggi chiave di Adem Ljajic nella gara contro il Bologna. Dopo la buona quanto ridotta prestazione contro il Palermo, il giocatore serbo si conferma, almeno nel secondo tempo della sfida, su buoni livelli. Da rivedere, invece, la prestazione nella prima frazione di gioco dove l’ex Fiorentina e Roma è apparso fuori dal gioco.
CINQUE - I tiri in porta concretizzati nei primi tempi dall’Inter a partire dalla gara con la Fiorentina, che è quella ad aver dato inizio ad una serie negativa senza vittorie dei nerazzurri. Anche ieri sera gli uomini di Mancini hanno faticato durante la prima frazione di gioco a trovare la porta come dimostra il dato di un solo tiro verso lo specchio nei primi 45’ e come conferma il fatto che l’Inter, insieme all’Hellas, siano le uniche a non aver mai trovato la rete nella prima mezz’ora di gioco. Questo denota un ingresso in campo leggero della squadra di Mancini che fatica a trovare il ritmo e concede troppo spazio agli avversari.
SEI - I chilometri percorsi da Marcelo Brozovic nel solo primo tempo. Il croato schierato a sorpresa da Mancini ha agito come uomo a tutto campo ed è risultato uno dei migliori della compagine milanese. Nella sola prima frazione aveva corso per sei mila metri lungo il campo e questa buona prestazione a livello fisico è stata coronata da un hockey assist al bacio per Ljajic nell’occasione del gol vittoria. Meglio da centrale che da esterno a destra nel centrocampo a 4 di Mancini, ma lo stesso tecnico ha ammesso a più riprese che è adattato a fare quel ruolo, sebbene se la cavi egregiamente.
SETTE - Le volte in cui l’Inter è andata all’intervallo sul risultato di 0-0 in questa stagione. Poca pericolosità, come già detto, ma anche poca sofferenza in fase difensiva: i nerazzurri su 10 gare hanno concesso pochissimo nelle prime frazioni di gioco ed in generale se si considera che solo 4 avversari sono riusciti a perforare la difesa nerazzurra (Carpi, Fiorentina, Sampdoria e Palermo) per un totale di soli 7 gol subiti che portano ad una differenza reti di +3.
OTTO - I tackle portati a compimento dal centrocampo nerazzurro nella serata di ieri. Kondogbia, Brozovic e Felipe Melo in otto occasioni su 13 tentativi hanno fermato le avanzate avversarie. Soprattutto nella seconda frazione i tre hanno effettuato il maggior numero di tackle, prima dell’espulsione del brasiliano, quando le squadre si sono allungate e il ritmo della gara si è alzato. La buona ratio in questa categoria statistica fa capire come il centrocampo nerazzurro abbia una buona prestanza fisica e sia difficile da superare per gli avversari.
NOVE - Bentornato, Mauro Icardi. “Bisogna solo aspettare, diamogli fiducia”, così parlava Roberto Mancini e alla fine i fatti gli hanno dato ragione. Solo nove tocchi nel primo tempo, ma nella seconda frazione trova la rete che gli mancava dal match con la Fiorentina e immediatamente si sblocca mentalmente. E se non fosse per Masina avrebbe trovato il gol del raddoppio con una girata da vero e proprio bomber d’area di rigore.
DIECI - Finalmente l’Inter arriva in doppia cifra per le reti segnate. Prosegue la media di un gol a partita, ma l’aver trovato nuovamente la vittoria con una marcatura del proprio cannoniere può aiutare psicologicamente tutta la squadra ad avere fiducia dalle parti della porta avversaria.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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