Rilascia una lunga intervista ai colleghi di LeButeur.com l'ex difensore nerazzurro Marco Materazzi in cui parla a 360° del mondo Inter, passato, presente e anche di futuro. "Credo che il calo dell'Inter in queste ultime stagioni si dovuto alla politica di ringiovanimento apportata dalla dirigenza - ammette Materazzi -. Oltre a questo c'è stato anche più di un avvicendamento sulla panchina e ciò si evince dalla classifica della squadra nelle ultime stagione. Io considero l'ingresso nell'Europa League un exploit perché il valore della concorrenza era molto elevato. La Juve è una squadra di un altro pianeta, così come la Roma che è stata artefice di una stagione stupenda e il Napoli che ha usato 80 milioni di euro per costruire una squadra; vista la concorrenza, possiamo dire che la stagione dell'Inter è tutt'altro che catastrofica. La Juventus quest'anno ha meritato lo Scudetto, senza alcun dubbio. Io approfitto di questo momento per fare le mie congratulazioni a loro per questo successo. Quando batti il record di punti, sei per forza forte; quando poi arrivi a farne 105, allora, sei il più forte. I bianconeri non saranno simpatici a tutti, ma la verità è che sono una squadra al di sopra di tutte.

In merito al futuro di questa squadra, Materazzi si espone anche sul presidente Thohir, di cui ha recentemente parlato molto bene: "Sono sicuro che il presidente ridonerà nuovamente il lustro che questa squadra merita. I nuovi dirigenti sono molto ambiziosi e anche apportano un considerevole capitale che nel calcio moderno è molto importante. Non basta solo l'ambizione. Credo che l'Inter sia alla ricerca di tre giocatori di classe mondiale per alzare ancora di più il livello della squadra e l'arrivo di Vidic non può che fare solamente del bene a questa squadra. Oltre a lui ne servono altri due". Capitolo "passato", non può che aprirsi con le parole su Javier Zanetti: "Pupi è un esempio per tutti noi, è indiscutibilmente un simbolo dell'Inter e i suoi 20 anni all'Inter ne sono la prova. Io dirigente come Zanetti? Questa domanda va posta ai responsabili dell'Inter. Può essere che non mi sia ancora arrivata la proposta a causa del mio carattere forte e alla mia abitudine a non badare a quello che dico. Quando devo dire qualcosa, lo dico in faccia e ciò può non piacere a tutti". Altro momento legato al passato non può che essere il suo rapporto con Mourinho: "Avevo una relazione con lui grandiosa e la ho ancora. José è riuscito a guadagnarsi il rispetto e la simpatia di tuttal'Inter. Io avevo un rapporto con Mou che era totalmente differente da quello degli altri. Benitez? Non è vero che ero scontento perché non mi faceva giocare, la verità è che avevo già preso la decisione di appendere le scarpe al chiodo dopo il 2010. Mourinho è davvero lo 'Special One'. Molti cercano di imitarlo, ad esempio Conte ci prova nel modo di preparare le partite e motivare i giocatori, ma dicendo queste cose si sminuirebbe la grandezza di José, lui è fuori dal comune.

Si parla, poi, della carriera di Materazzi stesso partendo dalla su stagione migliore: "In fatto di titoli, la migliore è il 2010. Abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere. Sul piano personale, credo che la stagione che è seguita alla Coppa del Mondo per me è stata entusiasmante. Credevo che dopo aver vinto un Mondiale, un giocatore si adagiasse sugli allori, mostrando meno ambizioni; invece io ho continuato a lavorare duramente. Avevo fame dopo aver sollevato la Coppa in quel di Berlino".

Altro momento amarcord è quello legato alla famiglia Moratti: "Loro hanno dato tantissimo all'Inter, partecipando ala costruzione del club e alla vittoria dei tanti trofei. I tifosi devono solo ringraziare Moratti; tutta l'Inter gli deve molto.

Prima di iniziare a parlare di Mondiali, quelli che partiranno fra due giorni, Materazzi si lascia in un commento sulla nuova dirigenza della Roma e su quelli che sono stati i suoi idoli di infanzia: "Pallotta è chiaro sulla situazione organizzativa ed economica. Sportivamente parlando, però, Walter Sabatini è l'autore di questo capolavoro che è il progetto Roma; ha realizzato un grande mercato con dei mezzi limitati. E' stato lui la chiave della Roma, uno dei migliori direttori sportivi del mondo. I miei idoli? Prima era Van Basten, poi Maldini e Nesta, indubbiamente i difensori italiani più forti di sempre e io ho imparata molto da loro.

Capitolo Mondiale che si apre con il pronostico, sul quale, però, Materazzi non si sbilancia: "Ci sono più squadre in lizza per vincere la rassegna iridata. Brasile, che ha il fattore campo dalla sua, la Germania, l'Argentina, la Spagna, l'Uruguay, la Colombia e ovviamente l'Italia. Se gli azzurri passeranno il primo turno potrebbe trovarsi nella stessa situazione del 2006; serve solo fiducia. Io conosco perfettamente l'Argentina,l'Uruguay e la Colombia. Sono delle squadre fortissime. La Colombia ha dei giocatori straordinari nonostante l'assenza di Falcao, come Jackson Martinez. Un fenomeno e poi c'è James Rodriguez e Yepes. Sulla stessa linea d'onda della Colombia c'è il Belgio, ma sulla carta la più completa è l'Uruguay. Con dei fenomeni come Cavani e Suarez farà molto male alle avversarie. Tornando sul Belgio posso dire che ha delle individualità interessanto, come Courtois. Fino a quando potranno permettersi di non convocare Nainggolan, voi potrete capire l'effettiva ricchezza di talenti di questa squadra".

Il Belgio è inserito nel girone dell'Algeria e, essendo Le Buteur un quotidiano algerino, viene chiesto a Materazzi se la sifda fra queste due squadre può essere decisiva in chiave qualificazione agli ottavi: "Sì, perché avrà tutta la pressione addosso. L'Algeria è forte e deve dimostrarlo, magari attaccando in contropiede sorprendendo i Diavoli Rossi. Attenzione, l'Algeria non è che non abbia nulla da perdere, anzi.

Se si parla di Algeria, non si può non parlare di Belfodil e Taider, i due giovani algerini in forze all'Inter: "Ishak lo conosco bene. Non è stato fortunato in questa stagione. Non gli è stata data l'occasione di mettersi in mostra. A Parma era stato impressionante. Mi ricordo di un match a Napoli in cui fu fantastico. Quest'anno il modo di giocare di Mazzarri ha bloccato la sua crescita. I tre rigori sbagliati in amichevole? Sì, ma in quella occasione quello che più mi impressionò fu la sua forza mentale di andare a tirare anche gli altri dopo aver sbagliato il primo. La forza caratteriale è più importante della tecnica. Discorso diverso per Taider, dato che lui aveva iniziato bene. Poi, ha subito il contraccolpo dei brutti risultati. Mazzarri è stato portato a cambiare, è il genere di allenatore che non ama sbagliare. Taider dovrà mostrare di avere molta pazienza".

Sezione: Copertina / Data: Mar 10 giugno 2014 alle 12:18
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
vedi letture
Print