Qualcuno ha definito quella vista contro la Fiorentina la migliore Inter di questa stagione. Plausibile, considerato il background di questa sfida e il modo in cui si è svolta. Nonostante le assenze, che ovviamente limitano la possibilità di scelta di Ranieri, la squadra ha finalmente sfoderato una prestazione di pura personalità, superando un avversario ostico nonostante fosse privo di giocatori importanti. Ora la classifica, in attesa del resto della quindicesima giornata, ha un senso e da questo bisogna ripartire già martedì a Genova per migliorarla ulteriormente.
NATALE ANTICIPATO - Buonissima prestazione, senza dubbio, ma se l'Inter ha portato a casa un 'comodo' 2-0 lo deve alla vena natalizia dei viola, sin troppo propensi a distribuire regali. Evidentemente i nerazzurri sono stati molto buoni, perché nella calza hanno trovato gli svarioni di Natali (nomen omen...) e Pasqual, decisivi nelle reti di Pazzini e Nagatomo (grottesco il raddoppio). Se a ciò si aggiunge la solidità espressa dalla formazione di Ranieri, brava a ottimizzare gli omaggi della difesa avversaria, il dado è tratto. Tre punti meritati in virtù della capacità di creare al momento giusto, superare le difficoltà di un modulo a volte bloccato e impedire alla Fiorentina di rendersi pericolosa prima degli ultimi 5 minuti. Non a caso, e di questo va dato atto a Lucio e Samuel, Julio Cesar ha compiuto il suo primo intervento su Silva all'86'.
APRISCATOLE BRASILIANO - L'organizzazione tattica di Rossi, che ha bloccato le fasce dell'Inter, ha impedito ai padroni di casa di costruire come avrebbero auspicato, complice anche la staticità dei due centravanti, poco abili ad accorciare verso il centrocampo. È in questo contesto che gli sprazzi di talento di Coutinho hanno aperto la scatola viola, e non solo in occasione del gol di Pazzini. Partendo largo a sinistra, il brasiliano si è accentrato spesso e ha provato alcune verticalizzazioni interessanti, necessarie per alterare gli equilibri e servire Milito e il Pazzo. Poi, quando si è messo in proprio, Coutinho ha creato non pochi grattacapi ai macchinosi centrali ospiti Natali e Gamberini. Buona prestazione dunque per il 19enne ex Vasco, che dopo la serata storta di Champions è tornato a riproporsi con veemenza nelle rotazioni offensive di Ranieri. La creatività, che Sneijder non può assicurare, è un bene troppo prezioso e il brasiliano ne è dotatissimo.
IN MEDIANA STAT VIRTUS - Un plauso va anche a uno dei reparti più criticati di questa stagione: il centrocampo. Cambiasso e Thiago Motta sono stati bravissimi, mantenendo la squadra in equilibrio e supportando la fase avanzata senza mai abbandonare la copertura della propria metà campo. Il Cuchu è tornato a essere una diga insuperabile, l'italobrasiliano ha garantito, ai suoi ritmi, qualità in mediana e si è permesso il lusso di qualche giocata d'alta scuola, oltre che di un sinistro al fulmicotone che per poco non fissava lo score sul 3-0. Bravi entrambi, dunque, in una sera in cui l'assenza di Stankovic e Obi poteva privare Ranieri di alternative nel reparto. Maluccio invece Muntari: la voglia di spaccare il mondo lo porta a strafare e commettere errori banali, poco graditi al pubblico che altro non aspetta che fischiarlo. Lo svarione sotto porta ha poi acuito il sentiment dei tifosi, assai meno interessati all'assist sprecato da Pazzini successivamente- L'allenatore lo 'deve' schierare per necessità, ma il ghanese con la testa è ormai lontano da Milano. E siccome piove sul bagnato, i ladri gli saccheggiano la casa...
CEROTTI A GO-GO - L'Inter può senza alcun problema lamentare numerose assenze pesanti, ma anche Delio Rossi a Milano ha avuto più di una difficoltà a mettere insieme undici giocatori degni di San Siro. I forfait di Cerci, Jovetic e Montolivo hanno privato la Fiorentina di incisività offensiva e creatività, non ha senso negarlo. La prestazione dei viola è lo specchio dei big a cui ha dovuto rinunciare, il cui impiego avrebbe reso meno agevole il successo nerazzurro. Poco male, tra squalifiche e infortuni ambo le parti a pagare dazio è stato soprattutto lo spettacolo, ma almeno una volta quest'anno i nerazzurri hanno affrontato un avversario incerottato alla pari. A proposito di Montolivo: lui non era in campo, ma chissà che il suo nome non sia circolato tra le due dirigenze al momento dell'incontro prima o dopo il match. Siamo quasi a gennaio, il mercato è attualità...
EFFETTO MAICON - Prestazione personale positiva per Maicon, assente dalla sconfitta interna contro la Juventus di circa un mese fa. Il suo rientro ha giovato al gioco d'attacco dell'Inter e ha esaltato le qualità del suo collega di fascia, quel Faraoni al quale ad oggi pare difficile rinunciare. I due si sono interscambiati ottimamente con frequenti dialoghi e sovrapposizioni, inoltre entrambi crossano con precisione e con due attaccanti d'area è un vantaggio non da poco. Alla lunga il brasiliano ha perso lucidità, ma era prevedibile dopo un'assenza così lunga. Per fortuna l'ex Primavera ha continuato a correre, denotando una tenuta niente male dopo l'uscita per crampi contro l'Udinese. Insomma, finché non rientrerà Sneijder Ranieri potrà insistere sul 4-4-2, e a destra forse ha trovato la quadratura del cerchio. L'effetto Maicon si è avvertito in campo e anche nel punteggio, la sua iniezione di qualità e personalità ha offerto un supporto fondamentale alla squadra (idem per Lucio, anche lui al rientro). N resta che dargli il tempo di tornare al 100%. allora sì che ci divertiremo con il Colosso...
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