Nel giorno della presentazione alla stampa e alla cittadinanza dei due progetti finalisti per il nuovo stadio a Milano voluto da Inter e Milan, prendono la parola in conferenza stampa Alessandro Antonello, ad nerazzurro, Paolo Scaroni e Ivan Gazidis, presidente e ceo rossoneri. Comincia il dirigente della Beneamata: "La decisione sarà presa nei prossimi giorni. Da oggi ci sarà la consultazione tra i cittadini, poi saranno raccolti i criteri per la decisione. Saranno criteri che riguarderanno estetica, funzionalità e i pareri che i cittadini ci daranno".

Commenti sull'assenza del sindaco Sala?
Scaroni: "Ha detto che vuole valutare con calma, non interpreto la sua decisione. E comunque era presente qui l'assessore allo sport con altri consiglieri”.

Prevedete adeguamenti dei prezzi de biglietti?
Scaroni: “Ci attendiamo molto dai biglietti corporate, ne faremo intorno ai 10mila. Ci attendiamo inoltre più pubblico, almeno 60 mila. Avremo un ingresso in più per questi spettatori. Faremo inoltre una grande varietà di prezzi. Quando va costruito uno stadio, per definire la grandezza si sta tra Scilla e Cariddi. Noi lo stadio lo vogliamo sempre pieno, vedere una partita in uno stadio pieno è diverso".

Quanto possono influire le olimpiadi invernali nel progetto?
Antonello: "Non pensiamo di arrivare a ridosso delle Olimpiadi senza aver ultimato il progetto. Una volta approvata la pubblica utilità la costruzione impegnerà più di tre anni. Ci sono i tempi tecnici per arrivare prima del 2026".

Perché avete scelto di andare verso il futuro in condivisione?
Scaroni: "Noi come società abbiamo una cogestione testata che dura da molti anni. Poi avere una struttura condivisa usata per intero è meglio di due impianti usati a metà. Poi essere in due ci permette di usare forze che da soli non avremmo".

È previsto l'ingresso di un partner per i naming right?
Gazidis: "Presto per dirlo, oggi parliamo di due concept importanti che possono dare luce non solo ai club ma al calcio italiano che vogliamo portare al posto che gli compete. Tutti i club importanti hanno uno stadio di livello mondiale”.

Nei rapporti con il Comune vi siete dati tempi per ultimare l'iter? E avete pensato a un piano b?
Antonello: "I tempi sono dettati dalla legge sugli stadi. Il 10 ottobre ci sarà la prima scadenza legata al pubblico interesse. I passi successivi sono scanditi dalla legge, l’ultima parola spetta al Comune ma i due club pensano che aver un nuovo stadio San Siro in zona San Siro sia la proposta migliore. Poi se ci saranno altre proposte le valutiamo, ma sempre a Milano".

La demolizione di San Siro? 
Scaroni: "Noi sicuramente sentiremo l'opinione degli abbonati e di chi va allo stadio, dei cittadini e di chi abita nella zona, vogliamo avere delle risposte da loro. Per loro lo stadio è casa, la loro opinione è rilevante".

Sarà salvaguardato il muro dei trofei?
Antonello: "Agli architetti è stato dato l'input di preservare la storia, di sicuro ci sarà il modo di tramandare ai posteri i trionfi del passato".
Gazidis precisa: "I masterplan sono studiati per rispettare la zona".

Quanto è vincolante l'aumento delle cubature?
Antonello: “La legge sugli stadi prevede di poter costruire in deroga rispetto ai piani urbanistici in base a quanto potrà essere sostenuto dal progetto. Vedremo quali saranno le indicazioni del Comune, ma se si scende sotto certe metratura vedremo la convenienza".

Perché Populous ha la separazione dei settori?
Antonello: “Siamo a livello di concept, nulla è scritto nella pietra".

Come sarà finanziato il progetto?
Scaroni: “Ci sarà un equità poi un project financing che non dovrebbe essere complicato. I due club hanno entrate certe con abbonamenti e biglietti".

Si parlava di recuperare il progetto di Boeri possibile che qualche altro progetto torni in corsa?
Scaroni: "Abbiamo fatto una selezione, ripensare a qualcosa vorrebbe dire tornare indietro. Si lavora sui due progetti presentati stamattina. Boeri un grande architetto ma i due progetti scelti sono Manica e Populous. Avremo una concessione di 90 anni perché si costruisce sul terreno del Comune e quindi diventa di proprietà del Comune".

Il Comune di Milano può entrare nella società della costruzione?
Scaroni: "Tutto quello che verrà costruito a Milano farà parte del Comune di Milano. Avremo una concessione per 90 anni".

FcIN - Avete avuto modo di parlare di questo nuovo progetto con Evergrande che è stato a Milano in questi giorni?
"
La discussione è stata a livello di proprietà, agire con Evergrande ci dà conforto ma per ora questa ipotesi non è sul tavolo, ne stiamo parlando solo con la proprietà".

Pensate di sondare anche i residenti del territorio che vogliono unirsi in protesta? Potreste riconsiderare l'idea Boeri?
Scaroni: "Domanda già fatta... sentiremo chi abita nella zona, la cosa che mi conforta è che il nuovo stadio, pur avvicinandosi a via Tesio, farà il 60% in meno di rumore perché chiuso". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 26 settembre 2019 alle 13:30 / Fonte: dall'inviato Christian Liotta
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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