Dai fasti della Serie A, al rischio dell’espulsione dall’Italia. Da un ingaggio con l’Inter, al non poter lavorare con un regolare contratto. Da Assane Gnouokouri, ad Alassane Traoré. La storia dell’ex centrocampista nerazzurro, che nel 2015 aveva giocato da titolare il derby contro il Milan sotto la guida di Roberto Mancini, si deve ora necessariamente focalizzare su questioni che col pallone non hanno nulla a che vedere. Tanto che Michela Cucchetti, avvocatessa che si occupa dei diritti degli immigrati, sottolinea come il ragazzo “sia stato ingannato” e di fatto, suo malgrado, "sia stato vittima di una tratta di calciatori”. Ma la verità è ora pronta a venire in suo soccorso: “Il ragazzo inizialmente era spaventato, temeva che raccontare quanto accadutogli potesse addirittura nuocergli. Gli ho spiegato non fosse così. È arrivato in Italia da minore, è stato una vittima di questa tratta, se così si può chiamare, ed è giusto, anche ai fine della richiesta d’asilo, che riporti la sua versione – spiega in esclusiva la legale -. Tra il 2012 e il 2013 è stato avvicinato da questo procuratore, Giovanni Drago, che gli assicurava un futuro in Italia, con una nuova famiglia. L’agente incontrò la madre, che acconsentì all’adozione del proprio figlio per il suo bene”.

Cucchetti prosegue: “Il ragazzo era da tempo orfano di padre, a casa tutti erano convinti che l’adozione si fosse formalizzata, dato che partì col passaporto di Assane Gnouokouri”. Proprio il nome con cui è conosciuto Alassane Traoré: “Arrivò in Italia a 15 anni. Diventato maggiorenne chiese il rinnovo del permesso di soggiorno. Da lì la questura di Parma capì ci fosse qualcosa che non andasse. Alla richiesta di spiegazioni, lo stesso ragazzo rispose di non capire, semplicemente perché lui era stato adottato, o meglio, credeva di esserlo stato dalla famiglia Gnouokouri”.

Ora i problemi sono seri: “Abbiamo inoltrato i documenti per la richiesta d’asilo. Pensi che gli era stato revocato nel 2018 il permesso di soggiorno, ma nessuno, contrariamente a quanto promesso ad Assane, ha impugnato la decisione o fatto qualcosa per aiutarlo. Era stato quindi ancora ingannato”. La situazione è quindi “paradossale”, col calcio che è ormai un lontano ricordo: “Fortunatamente a livello fisico sta bene (il giocatore era stato fermato per un problema cardiaco quando militava nell’Udinese, senza che successivamente abbia potuto riottenere l’idoneità sportiva, ndr). È stato aiutato dai suoi amici. Sogna di tornare a giocare, ma con il nuovo decreto Cutro la Costa d’Avorio è stata inserita tra i Paesi sicuri. Cosa significa? Che speriamo e crediamo venga accettata la sua richiesta d’asilo. Ma il rischio di espulsione dall’Italia è comunque possibile”.

Sezione: Esclusive / Data: Mar 10 ottobre 2023 alle 22:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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