Protagonista in mille battaglie, l'ultimo in campo a darla vinta all'avversario. Dejan Stankovic saluta l'Inter, non la lascia. Il Drago buono dal cuore enorme si prende ancora una volta il palcoscenico di San Siro. Un'ultima fiammata davanti ai suoi tifosi. Pochi minuti, la durata del batticuore che segue ad ogni suo gol. Torneranno i cori della Nord, quelli che fanno vibrare San Siro dal febbraio del 2004. Deki non lascia l'Inter, le vere leggende non possono. Tornerà, forse da dirigente, ma tornerà. E rimarrà per sempre legato alla storia di questo club. Un nome di cui andare sempre fieri. Perché la gloria passa dalle azioni, in campo e fuori. I trofei e le statistiche restano sullo sfondo, nessuno potrà mai cancellarti.

"...Ho avuto l'onore di indossare questi colori che rimarranno per sempre sulla mia pelle, non lo potrò mai cancellare, nessuno potrà mai cancellarlo.

Con tutto il mio amore.

Dejan Stankovic".

I nastri sono stati azzerati troppe volte negli ultimi anni. L'Inter di Walter Mazzarri riparte però davvero dalle fondamenta. Per costruire qualcosa d'importante ci vorrà tempo, ma già durante la stagione potremo vedere maturare i primi frutti. Senza coppe e con un sergente di ferro a guidare la truppa nerazzurra. Moratti ha fatto una scelta decisa e sicuramente funzionale al bene dell'Inter. Mazzarri, vero artefice dei capolavori con Reggina, Samp e Napoli, si presenta a San Siro contro il Genoa nel suo debutto nerazzurro in campionato. Si riparte da qui. Domani nell'insolito orario delle 18,00 l'attesissima sfida. La sensazione è che qualcosa di nuovo stia nascendo.

In campo e sugli spalti sarà festa per l'ultimo saluto di Stankovic, poco prima del calcio d'inizio del match. Poi i riflettori e le attenzioni del pubblico saranno puntati sull'undici che domani proverà a portare a casa i primi tre punti della stagione. Di fronte non ci sarà il Cittadella e gli uomini di Mazzarri lo sanno. Sarà difficile per il tecnico anche tenere massima la concentrazione dei suoi sulle future sfide. Siamo vicinissimi infatti a una svolta storica per l'Inter, accompagnata in queste settimane da sogni di ritorni dalla Russia e dalla Francia. Eto'o, Leonardo e Thohir sono il passato e il futuro nerazzurro. Ma il tempo si ferma domani su San Siro per immortalare il Drago. Subito dopo altri 90 minuti di vera Inter. Una vittoria sarebbe già un buon inizio.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 agosto 2013 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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