L’Inter quest’anno non vuole dare nulla per scontato. Si affrontano due competizioni con la stessa garra e la stessa intensità: lo testimonia Medel, che in uno scontro di gioco si procura una ferita e nonostante questo rimane in campo, bendato, a battagliare con i compagni. L’impressione è che la squadra stia cominciando ad automatizzare i dettami filosofici di Roberto Mancini, con cui vogliono continuare a vincere. Coppa o Campionato, non importa. Per la sesta volta nelle ultime sette partite, i nerazzurri arrivano al novantesimo con la porta inviolata. E negli ultimi quattro incontri, gli uomini di Mancini hanno segnato 13 gol. Sintomi da grande squadra, che vive di sogni e studia la fuga. La partita di Cagliari era importante anche per tarare il livello della rosa: sono cambiati dieci uomini dell’undici titolare di Udine, ma il risultato, contro la seconda in Serie B, non è cambiato. La rosa è profonda e tutti rispondono bene agli input del Mancio, che ha visto Palacio e Perisic tornare al gol, Kondogbia continuare a cercare se stesso e lo spogliatoio compattarsi ad ogni magia di Epic-Brozo.
KONDOGBIA A META’ - E’ ormai palese a tutti che il francese viva in costante rapporto con il suo cartellino. Non si riesce ancora a giudicare la prestazione dell’ex centrocampista del Monaco esulandola dai milioni con cui è stato portato a Milano. Perché Kondo ha giocato una buona partita, ma non è ancora abbastanza: il francese vive di strappi e dà il meglio di sé quando può giocare in porzioni di campo. In questo, l’Inter lo aiuta: la manovra nerazzurra si fa sempre più avvolgente e totale e costringe l’avversario nella propria metà campo. In questo modo, il 7 ha la possibilità di far valere la propria velocità di piedi e risultare decisivo, con intuizioni e giocate da fuoriclasse. Quello che manca è però la continuità: restare per 90’ ‘’in the zone’’ è ciò che impedisce, in questo momento, a Kondogbia di essere titolare. Mezzi fisici e tecnici sono fuori discussione. L’ambientamento in Italia di un ventiduenne, continua. E presto porterà risultati.
IL FU TUTTOCAMPISTA - Chi invece, dopo quasi un anno nel nostro campionato, ha incominciato a fare la differenza è Marcelo Brozovic. Il croato ha continuato a migliorare le sue caratteristiche di giocatore in grado di calcare ogni zona del campo, producendosi in qualcosa di importante. Finora Brozo non era mai riuscito a cambiare volto ad una sua partita: o si accendeva e azzeccava tutte le scelte, oppure viveva di insofferenza e trotterellate in mezzo al campo. Il dubbio era se, anche quando non tutto andava per il meglio, Brozovic sarebbe riuscito a fare la differenza. A giudicare dalle ultime uscite, il trend è ascensionale: nonostante qualche sbavatura e tocco velleitario di troppo, ieri l’ex Dinamo Zagabria è risultato il migliore dei suoi, dimostrandosi sempre più sicuro dei propri mezzi e il dodicesimo uomo di questa Inter. Non bisogna montarsi la testa, ma un jolly come Brozovic è un sogno per qualsiasi allenatore.
LA DIFESA SI CONFERMA - Non è un giocatore che fa la differenza, ma è un ottimo complemento per il puzzle tattico nella testa di Mancini. Dove gioca, fa bene. Contro il Cagliari è stato schierato da centrale di difesa insieme a Juan Jesus e si mostra sicuro, andando sempre in anticipo e aiutando a tenere inviolata per la dodicesima volta in stagione la porta dell’Inter. Insieme a lui, un’altra nota positiva arriva da Martin Montoya: il terzino di scuola Barcellona sembra pilotato nelle sue incursioni sulla fascia, quando ha la palla così come quando si muove senza sfera. E’ una spina costante nel fianco e dalla sua parte non si soffre più di tanto. Come ognuno dei calciatori a disposizione di Mancini, anche lui ha saputo sfruttare egregiamente la sua occasione. La partita si chiude con il rientro di Dodò, festeggiando con due giochi di prestigio sulla fascia che hanno scaldato San Siro e hanno caricato l’Inter in vista dell’ultimo impegno dell’anno, domenica sera contro la Lazio. Hanno riposato dieci degli undici titolari del match contro l’Udinese, quindi la squadra sarà fresca. Pronta per continuare a correre a caccia di altri tre punti.
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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