Claudio Ranieri sorprende tutti e propone un’Inter apparentemente spregiudicata, con due attaccanti (Forlan e Zarate) e Sneijder nelle vesti di trequartista. Centrocampo solido con Zanetti, Stankovic e Cambiasso, con l’argentino invitato a inserirsi in zona d’attacco. Conferme invece per Desschamps, che punta sul 4-2-3-1 con Brandao unica punta, sostenuto dalla spinta degli esterni Amalfitano e Dede Ayew e dal continuo movimento di Valbuena. Cheyrou e Diarra fanno da schermo davanti alla difesa. Landamento del match è evidente: Marsiglia votato all’attacco, con continua ricerca delle fasce laterali e Inter volutamente dietro ad attendere con la speranza che un’intuizione di Sneijder, molto mobile, dia il via a contropiede insidiosi. Il gioco dei francesi è abbastanza prevedibile, nonché monotematico. Si punta essenzialmente sul cross alla ricerca di Brandao o di Ayew, bravo a tagliare in mezzo da sinistra soprattutto nella ripresa.

Nell’attacco nerazzurro Zarate cerca inutilmente una posizione utile e talvolta, complice errori di piazzamento della linea difensiva transalpina (in particolare Azpilicueta), trova spazi sulla sinistra che però non sfrutta. Tendenzialmente la tattica del fuorigioco predisposta da Deschamps concederebbe molto, ma l’Inter non sfrutta certe disattenzioni e spreca potenziali ottime opportunità. Nella ripresa la sostituzione di Maicon con Nagatomo non sortisce novità tattiche, né cambi di ritmo (lentissimi quelli nerazzurri), mentre il cambio Obi-Zarate riporta a quattro il centrocampo e gli dà ordine, lanciando Sneijder da seconda punta dietro Forlan. Le sostituzioni di Deschamps (Jonathan Ayew per Brandao e Kabore per Cheyrou) non variano assetto del Marsiglia, che però nel finale perde la spinta che l’aveva sostenuto durante la prima ora abbondante di gioco. La rete, all’ultimo minuto, è così solo frutto del caso, non certo di una strategia tattica di Deschamps.



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Sezione: L'angolo tattico / Data: Gio 23 febbraio 2012 alle 02:11
Autore: Fabio Costantino
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