"Ho la sensazione che la gente abbia ritrovato il gusto della chiacchierata, il virus ha cambiato la psiche delle persone. Se proprio vogliamo trovare un elemento di positività, uno solo, in questa tragedia, penso sia il possibile cambio di atteggiamento nei confronti del prossimo, delle cose e del tempo. Perché c’è un prima-Coronavirus e ci sarà un dopo. Ci stiamo anche accorgendo di quanto lavoro si possa svolgere da casa. Una volta superata la fase critica dovremo guardare in faccia una realtà modificata radicalmente dall’emergenza". Lo dice Adriano Galliani, intervistato oggi dal Corriere dello Sport
 
Il calcio ha e avrà problemi seri. 
"L’Uefa ha fatto benissimo a spostare Euro 2020 e la Fifa si è adeguata con la Coppa America, anche se da quelle parti il problema è meno avvertito. La ripresa dei campionati potrebbe essere a maggio, ci sarebbero i tempi per concluderli". 
 
La soluzione dei playoff l’ha considerata? 
"Sono per il rispetto del regolamento. Siamo partiti in un modo e in quel modo dobbiamo finire. Se non si dovessero completare tutte e 38 le giornate sarebbe giusto cristallizzare la classifica al momento dell’ultimo turno disputato, come in altri sport, la F.1, la moto".
 
Un tema di stretta attualità e la riduzione dei compensi dei giocatori di Serie A. 
"Mi lasci dire che non ci siamo. Dieci, quindici, venti per cento: ma che senso ha indicare numeri a capocchia? Mi assumo la paternità della proposta e lascio che sia un giornale autorevole come il suo a diffonderla: ci si affidi alla migliore società di revisione del mondo, autonoma e indipendente, e le si chieda nei tempi corretti di fare la conta dei danni. Poi, sulla base delle sue conclusioni, si potrà stabilire il taglio dei compensi, magari prevedendo dei premi sulle stagioni successive".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 20 marzo 2020 alle 10:49 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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