L'unico successo dell'Inter al Bernabeu è targato 1967, quarti di finale di Coppa dei Campioni. Protagonista Renato Cappellini, intervistato da Tuttosport. "Avevo deciso con un gol anche la partita di andata, vinta per 1-0. In Spagna poi realizzai la rete del vantaggio, prima di un autogol che chiuse i giochi. Fu davvero una bella soddisfazione, un qualcosa di cui ancora oggi vado molto fiero. Non fu semplice, ma grazie a Dio la squadra mi sostenne al 100%. Herrera ebbe fiducia in me e io lo ripagai con una bella prestazione. Ma tutti i calciatori meritano un plauso. Guarneri disintegrò Amancio. Tutti noi eravamo in uno stato di grazia. Ne parlo spesso con la mia famiglia. Io non segnavo tantissimo, ma i miei gol erano sempre importanti. Sapevamo non fosse semplice uscire da vincitori da quello stadio. Ma ce lo meritammo".

Un'annata, quella, che si concluse nel peggiore dei modi. "Avremmo potuto noi essere i primi a fregiare l’Inter del Triplete. Ma in finale di Coppa Campioni il Celtic ci sconfisse per 2-1. Successivamente perdemmo lo scudetto all’ultima giornata contro il Mantova già retrocesso. E la Coppa Italia col Padova. Arrivammo stanchi a fine stagione, la rosa non era profonda come quelle di oggi. Un vero peccato".

E si arriva alla gara di stasera. "I nerazzurri possono avere la meglio dei rivali. Nonostante infortuni e assenze varie, hanno sempre mostrato il proprio gioco. Il Cappellini dei tempi moderni? Lautaro, che possiede le mie stesse caratteristiche". Ma il preferito è un altro. "Se fosse per me darei subito il pallone d’oro a Brozovic. Corre come un dannato, non sbaglia un passaggio, ha una visione di gioco illuminante e segn".
Sezione: Rassegna / Data: Mar 07 dicembre 2021 alle 11:30
Autore: Redazione FcInterNews
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