Ieri pomeriggio Javier Zanetti è intevenuto alla 72^ edizione del Congresso AIPS, l'Associazione Internazionale della Stampa Sportiva, organizzato dall'USSI, Unione Stampa Sportiva Italiana e che ha come partner l'Assessorato allo Sport della Regione Lombardia e il Comune di Milano. Presso l'hotel 'Marriot' di Milano, il capitano nerazzurro, sul palco insieme a Gianni Merlo, presidente dell'associazione, William Gaillard, portavoce dell'Uefa, e Leonardo, direttore dell'area tecnica Ac Milan, ha partecipato, con i rappresentanti degli oltre 100 paesi intervenuti, alla giornata inaugurale dell'evento, focalizzato sulla dicussione del ruolo del giornalismo sportivo internazionale e sulle nuove tendenze del calcio europeo, come ad esempio la nuova formula dell' Uefa Champions League che dall'edizione 2009-'0 prevederà la qualificazione non più di 16 club, ma di 22, permettendo di aumentare la partecipazione al torneo di squadre provenienti da paesi meno ricchi e competitivi rispetto a Italia, Inghilterra e Spagna.

"È un incentivo a fare a sempre meglio - esordisce Javier Zanetti a proposito - sarà ancora più difficile vincere la Champions League, ma questo torneo rimane una competizione altamente affascinante e questa decisione non farà altro che renderla ancora più prestigiosa. Speriamo sia il modo giusto per vedere un calcio ancora più bello". Quest'anno, su quattro squadre giunte alle semifinali della Uefa Champions Leguae, tre sono inglesi, ma Zanetti rassicura: "Non credo che l'Italia non sia pronta a competere in Europa. Abbiamo tanti bravi giocatori, cercati anche da club stranieri. Spagna e Inghilterra, attualmente, stanno dimostrando di avere qualcosa in più, ma molto presto i club italiani troveranno il modo per tornare a competere ad alti livelli".

Si parla anche di razzismo e, inevitabilmente, il discorso cade su Mario Balotelli e i cori sentiti allo stadio "Olimpico" di Torino che hanno visto protagonista l'attaccante diciottenne: "Quello che abbiamo vissuto a Torino è dispiaciuto a tutti, e sarebbe successo anche se al posto di Mario ci fosse stato un nostro avversario. Mario sa che deve stare tranquillo e sereno, è giovane, e come tale, può sbagliare in alcuni comportamenti, come abbiamo fatto tutti alla sua età, ma una cosa è il suo essere calciatore, un'altra sono certi episodi di razzismo. È impensabile che esistano ancora nel 2009 e ora, per il bene del calcio mondiale, aspettiamo tutti un segnale forte". Infine, il pensiero va al campionato e al 'duello' tra Inter e Milan, squadre rappresentate sul palco da Zanetti e Leonardo che dice ancora "di sperare nella rimonta". Zanetti ribatte con un sorriso: "Ovviamente ci crediamo anche noi. Mancano cinque partite ed è giusto che ci creda anche il Milan perchè è una grande società con una grande storia. Vedremo cosa accadrà, ma l'Inter ha il vantaggio di avere il destino nelle proprie mani. Ora pensiamo a vincere sabato sera contro la Lazioe a fare del nostro meglio".

Sezione: News / Data: Ven 01 maggio 2009 alle 10:22 / Fonte: Inter.it
Autore: Raffaele Romano
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