Il Ceo della Roma Guido Fienga, intervistato dall’agenzia d’informazione religiosa Sir, ha parlato tra le altre cose sulla ripresa del campionato. "Aspettiamo indicazioni dalle autorità competenti sulla ripresa delle competizioni ma intanto già una ripresa degli allenamenti sarebbe importante. L’obiettivo deve essere ritornare, seppur per gradi, a una normalità, tenendo presente le dovute cautele, ma anche senza eccessive paure. Non voglio dire che dobbiamo riprendere a tutti costi sacrificando tutto e tutti sull’altare del calcio, e la Roma ha dimostrato quanto sia importante puntare sulla prudenza e sulla prevenzione: bisogna fare le cose con prudenza, senza però cadere nella dipendenza dall’emergenza, uno stato d’animo che se non controllato rischia di fermare ogni cosa.

Il calcio, cosa deve tenere e cosa invece deve lasciare dopo questa pandemia? 
"Il calcio, come altri settori, ha vissuto in questi ultimi anni all’interno di una bolla economica legata a un concetto di crescita infinita e non sempre sostenibile. Il virus sta facendo scoppiare, o perlomeno sgonfiare, ogni tipo di bolla, e quella che circonda il mondo del pallone non farà differenza rispetto alle altre. Sono un pragmatico e sto nella realtà, dico quindi che questa è la sfida più importante che attende il nostro mondo, nella prospettiva di evitare assolutamente una rottura del sistema che, anche in questo caso, potrebbe avere ripercussioni catastrofiche a livello occupazionale, e non mi riferisco ovviamente ai giocatori. C’è tanto da lasciare è vero, ma c’è soprattutto da pulire. E mi riferisco a tanti aspetti considerati essenziali per raggiungere prestazioni o risultati e che invece così essenziali non sono".

Sezione: News / Data: Gio 16 aprile 2020 alle 21:45
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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